L’Italia resta ferma e la Spagna riparte: la ricetta iberica per la fase 2

Se in Italia siamo alle prese con task force, commissioni di esperti, comitati tecnici con conseguente stallo decisionale sulla riapertura, nonostante un numero più elevato di persone contagiate dal coronavirus, la Spagna è già ripartita. Dopo Pasqua alcune attività non essenziali, che erano state chiuse a causa dell’emergenza sanitaria, hanno riaperto i cancelli. Si tratta soprattutto di aziende del settore industriale e delle costruzioni, che si erano fermate per due settimane in forza delle misure adottate il 30 marzo 2020.

Adesso, nel tentativo di assicurare che la ripresa non conduca a una nuova crescita dei contagi, il Governo spagnolo ha pubblicato una guida per i lavoratori e le imprese con le raccomandazioni da seguire per evitare la diffusione del virus. Pubblicata dal Ministero della Salute, la guida si rivolge alle industrie, alle imprese di costruzione, alle attività essenziali, come quelle operanti nei settori agroalimentare e sanitario, e a tutte le organizzazioni che sono state riaperte in cui non è possibile operare da remoto.

Oltre a raccomandare l’assenza dal lavoro nel caso si presentino i sintomi dell’infezione da Covid-19, la guida consiglia di recarsi sul posto di lavoro con mezzi di trasporto privati. È previsto invece l’uso della mascherina nel caso in cui il lavoratore sia costretto a ricorrere ai mezzi pubblici. A tutti è richiesto di mantenere la distanza di due metri dai colleghi, sia durante le attività di lavoro sia nei momenti di ingresso e di uscita dai luoghi di lavoro.

La distanza deve essere garantita anche nelle aree comuni, come gli spogliatoi. Per le aziende che hanno rapporti con il pubblico, dev’essere ridotto al minimo il contatto tra staff e clienti. La guida stilata dal Governo raccomanda alle aziende di fissare orari di lavoro flessibili per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto pubblico e all’entrata o all’uscita dagli stabilimenti.

Chi lavora con altre persone deve indossare la mascherina. I lavoratori più esposti devono essere forniti anche di guanti. Tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, devono attrezzarsi con un proprio servizio medico, in modo da intervenire rapidamente sul posto in collaborazione con il sistema sanitario nazionale. Le linee guida raccomandano di mantenere la temperatura dei locali tra i 23 e i 26 gradi e di pulire con maggior frequenza i filtri dell’aria. Ai lavoratori è richiesto di togliere l’uniforme o i vestiti da lavoro alla fine del turno, riporli in una borsa chiusa e lavarli per un ciclo completo in acqua calda, dai 60 ai 90 gradi.

 

Fonte: El País

Spagna, coronavirus imprese, fase 2


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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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