Confindustria sceglie Bonomi per la rinascita delle imprese
Un mandato a dir poco sfidante è quello che attende Carlo Bonomi, designato come nuovo Presidente di Confindustria. Giovedì 16 aprile 2020, il numero uno di Assolombarda si è imposto per 123 voti contro 60 di Licia Mattioli (a maggio l’elezione ufficiale). A Bonomi, ora, spetta il difficile compito di guidare la più importante associazione degli industriali per il prossimo quadriennio, nell’ambito di una delle più gravi crisi globali della storia.
Piccolo imprenditore milanese del settore biomedicale, Bonomi ha sempre avuto uno sguardo critico nei confronti del Governo, le cui azioni per contrastare l’emergenza coronavirus non sono state mai considerate all’altezza. A marzo 2020, su Parole di Management abbiamo pubblicato una sua lettera-appello agli imprenditori e ora riportiamo la sua dichiarazione successiva al voto.
“Ovviamente, non è tempo di gioire“, ha affermato Bonomi nella nota diffusa a seguito dell’elezione. “La condizione in cui versa l’impresa italiana è tale da far passare in secondo piano qualunque considerazione, auspicio e programma manifestato in precedenza. A 11 anni dalla crisi del 2008, l’Italia era ancora lontana dall’aver recuperato il livello di Pil e produzione industriale del pre-crisi. Ora si apre una nuova voragine. E poiché eravamo già in stagnazione, anche questa volta il colpo per l’Italia sarà peggiore di quello dei nostri competitor”.
Secondo Bonomi, “Confindustria deve essere al centro del tavolo in cui la politica decide il metodo delle prossime riaperture delle attività economiche. Non abbiamo ancora dispositivi di protezione distribuiti in massa, non abbiamo tamponature a tappeto, non abbiamo indagini a cluster della popolazione sulla concentrazione dei contagi, né test sierologici sugli anticorpi, né tecnologie di contact tracing. Su queste basi abbiamo bisogno di una diagnostica precoce che ci consenta riaperture estese, sulla base di misure restrittive concentrate, invece, dove servono e dove sono giustificate. Questo è il modello di riapertura in sicurezza a cui dobbiamo puntare”.
Vincere la lotta contro il tempo
Quanto alla moltiplicazione dei comitati di esperti e task force per la ripartenza, l’opinione di Bonomi è chiara: “La loro proliferazione senza chiare attribuzioni non può essere uno scudo dietro cui nascondersi per rinviare decisioni che devono essere assunte su basi chiare, e con tempi rapidissimi. Senza calendari diversi da regione a regione”.
Anche perché, ha ricordato il Presidente designato di Confindustria, “il tempo è nostro nemico. Non solo nei settori del turismo e della ristorazione, ma anche più in generale della domanda interna. Il tempo rischia di disattivare la nostra presenza nelle catene internazionali di fornitura e del valore. Il mondo ripartirà trainato da chi ne sarà protagonista”.
L’auspicio è quello di un calendario di ripresa in sicurezza metodologicamente chiaro, funzionale al raggiungimento di due obiettivi: “Riaprire la produzione perché solo essa dà reddito e lavoro, non certo lo Stato come molti vorrebbero dimenticando che non ha le risorse; e farlo evitando una seconda ondata di contagio, che ci porterebbe a nuove misure di chiusura a quel punto ancor più disastrose”.
Gli anni di fronte a noi, ha concluso Bonomi, “devono essere vissuti da parte nostra con la stessa dedizione e passione civile che le imprese portarono nella ricostruzione italiana. Per questo, ci sarà bisogno dell’impegno di tutti. E insieme dovremo cambiare anche noi imprese, se vogliamo che cambi l’Italia”.
Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d’impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello.
Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all’Independent. Laureato in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.
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