Realtà Virtuale, perché è un’alternativa possibile
La VR è ‘l’altra dimensione’ in cui investire per dare nuovo sviluppo al business.
Mai come in questo momento ci siamo resi conti di quanto la tecnologia possa accorciare le distanze e abbattere le barriere, per quanto ovviamente non possa sostituire il contatto umano emotivo e quella comunicazione non verbale, fatta di gestualità.
La Realtà Virtuale (VR), in questo senso, sicuramente è la tecnologia che meglio interpreta questo bisogno di stabilire un contatto diretto e interattivo con uno o più interlocutori, che siano persone o cose. Dalle catene di produzione, ai reparti di sviluppo prodotto, dall’arredamento, all’abbigliamento, dal monitoraggio di un’impresa alla formazione dei dipendenti.
Un’altra dimensione per sviluppare il business
La rivoluzione digitale, che le aziende oggi devono necessariamente cavalcare – altrimenti soccombono – passerà inevitabilmente dalla VR. Anzi, diciamo anche che molte sono le imprese, il cui management ha una visione strategica e di ampio respiro del proprio business, che si sono già incamminate sulle strade del mondo virtuale.
Ormai appare chiaro che la VR, uno dei pilastri dell’Industria 4.0, non è più una tecnologia strettamente legata al mondo dell’entertainment, ma rappresenta una nuova dimensione, anzi ‘l’altra dimensione’ su cui tutte le tipologie di aziende possono costruire un nuovo modo per sviluppare il proprio business.
Essa permette, infatti, un’esperienza immersiva completa che lascia totalmente fuori il mondo fisico. Utilizzando dispositivi VR come visori, occhiali e joystick – oggi alla portata di tutti – gli utenti possono essere trasportati in un numero di ambienti reali e immaginari a seconda delle esigenze e delle finalità. Esistono tool di VR che consentono, per esempio, di controllare a distanza lo stato di un cantiere o l’andamento di una catena produttiva in modalità completamente immersiva.
Sostenibilità ambientale ed economica
Un altro aspetto fondamentale è quello della sostenibilità, sia ambientale sia economica. Adottare tecnologie di realtà virtuale significa: riduzione di prototipi fisici, in quando consente l’analisi, la revisione e il testing di un progetto in un contesto totalmente virtuale, migliorando tra l’altro sensibilmente, l’esperienza cliente; riduzione di viaggi e trasporti, sia perché non è più necessario effettuare sempre delle verifiche in loco, sia in occasione di manifestazioni fieristiche, all’interno delle quali si può offrire la visione dei propri prodotti in modalità virtuale.
Questo, di fatto, si traduce in meno materiale di scarto, meno emissioni di particelle di anidride carbonica: quindi meno impatto ambientale e meno spreco.
Infine, non bisogna pensare che l’adozione di tecnologie di VR sia prerogativa esclusiva delle grandi aziende: in realtà ci sono già diversi esempi di Piccole e medie imprese che stanno provando a valorizzare il Made in Italy e a migliorare la customer experience, interagendo con il cliente attraverso tali strumenti. E adesso più che mai, abbiamo bisogno di potenziare e valorizzare la manifattura italiana!