Il reshoring manifatturiero ai tempi del covid-19
Al 15 aprile 2020 erano già state registrate 175 decisioni di reshoring manifatturiero, ovvero di rientro a casa di aziende che in passato avevano delocalizzato le loro produzioni all’estero. È quanto emerge dal rapporto Il reshoring manifatturiero ai tempi di covid-19: trend e scenario per il sistema economico italiano, condotto da Luciano Fratocchi dell’Università dell’Aquila, insieme ai colleghi Paolo Barbieri dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Albachiara Boffelli e Matteo Kalchschmidt dell’Università di Bergamo e Stefano Elia del Politecnico di Milano.
Fino all’avvento del covid-19, il controesodo era motivato da semplici fattori economici o dall’intenzione di valorizzare il marchio Made in Italy riportando la produzione in Italia. Con il coronavirus è emersa anche l’esigenza di ripensare le strategie aziendali e di ridisegnare le catene di fornitura in un’ottica sempre più locale. Oltre all’effetto made in, le imprese cercano maggiore reattività nella risposta alle domande della clientela e la possibilità di ridurre i tempi di consegna.
Luciano Fratocchi, Professore Ordinario di Ingegneria economico-gestionale all’Università degli Studi dell’Aquila, ospite di L’Italia in fabbrica, il podcast di Parole di Management dedicato al Manifatturiero, spiega quali tipologie di produzioni si stanno spostando e cosa stanno facendo i diversi Paesi per attrarle sul proprio territorio.