Pubblico vs privato, è giusto l’intervento dello Stato nelle imprese?

Negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, il rapporto tra il settore pubblico e quello privato in Italia è tornato al centro del dibattito politico ed economico. Alla crisi sanitaria, infatti, si è aggiunta quella economica. La vicenda della compagnia aerea di bandiera italiana Alitalia è solo l’ultimo esempio di intervento statale: Alitalia diventa Italia Trasporto Aereo Spa (Ita). Il cambio non riguarda solo il nome, perché il 9 ottobre 2020 è stato approvato il decreto per la costituzione della new company (newco) per il trasporto aereo, ovvero la nazionalizzazione della compagnia in crisi da quasi 30 anni.

La delibera, comunque, deve passare al Parlamento e poi alla Corte dei conti per la registrazione che permette l’atto costitutivo di Ita: se non si incontrano difficoltà, gli aerei della newco potrebbero entrare in funzione nel 2021. In Germania, nel frattempo, si discute dell’avvenuto ingresso dello Stato nel capitale di Lufthansa. È giusto, quindi, che lo Stato entri nel capitale delle aziende a seguito di aiuti economici?

Il Covid ha cambiato e sta cambiando molti confini del dibattito politico ed economico, tra cui quello tra pubblico e privato. Due mondi che per anni si sono spesso guardati con diffidenza: il privato vedendo nel pubblico i tratti di una macchina poco incline a una gestione orientata al cliente e al servizio e il pubblico che considerava invece il privato come un modello tendente al profitto.

Lo sostiene Paolo Esposito, Direttore Generale del Gran Sasso Science Institute, per cui l’emergenza sanitaria ha finito per stravolgere molti di questi paradigmi. “Il mondo del privato, se fino a ieri invocava politiche di minor intervento possibile dello Stato sui meccanismi di libero mercato, ha immediatamente chiesto l’attivazione di politiche centrali a sostegno dei costi sostenuti in assenza di ricavi. E i protagonisti dei due mondi hanno cominciato a sedersi su tavoli comuni con obiettivi diversi dal passato, in cerca di necessarie e sostenibili sinergie, determinando nuovi confini, tutti da costruire”.

D’accordo Giovanni Costa, Professore Emerito di Strategia d’impresa e Organizzazione Aziendale all’Università di Padova, con esperienza anche nella governance di grandi società, che ricorda come l’emergenza economica non sia mai cessata dalla crisi del 2008: “La magnitudo della crisi ha ridato centralità all’intervento pubblico. Il ritorno a casa di John Maynard Keynes, che sosteneva la necessità dell’intervento pubblico statale nell’economia, è stato salutato con grande sollievo, anche perché si vedono tendenze manifestatesi già prima della pandemia di intervenire in maniera estemporanea su specifiche realtà aziendali senza disporre di un’adeguata rappresentazione dei settori e di una strategia sostenibile nel tempo”.

“Ultimamente, nel settore del trasporto aereo, ci si concentra a parlare solo di Alitalia dimenticandosi che ci sono moltissime altre realtà in difficoltà”, commenta Marco Verga, Direttore Sviluppo Persone e Organizzazione dell’Aeroporto Marconi di Bologna. “Vorrei sottolineare che questa è la peggiore situazione nella storia dell’aviazione civile: nel periodo del lockdown il traffico aereo è sceso del 99,6% rispetto al 2019, e nel periodo estivo c’è stato un calo del 65%, nonostante la riapertura di alcuni confini”.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Dicembre-Gennaio di Persone&Conoscenze.
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Alitalia, pubblico, privato, intervento pubblico


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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