I professionisti IT si attraggono con lo Smart working
Se la promessa è poter beneficiare di politiche di Smart working e di lavoro da remoto da ogni luogo, i lavoratori dell’Information Technology sono propensi a prendere in considerazione posizioni di lavoro in aziende con sede in regioni diverse da quelle in cui vivono i candidati. A farlo emergere è la ricerca Your career anywhere condotta su un campione di professionisti IT & Digital da Experis (brand di Manpower Group, specializzata nella selezione di profili in ambito IT e digitale) che intende identificare i motivi principali dietro agli spostamenti dei professionisti sottolineando, allo stesso tempo, l’importanza del lavoro a distanza come leva di attrazione per le organizzazioni.
Ma i risultati mostrano anche come la tendenza cambi a seconda della provenienza: questa propensione al trasferimento, infatti, riguarda per lo più i lavoratori originari del Sud Italia. E anche alla luce di questi dati, Experis si propone di lavorare su tutto il territorio italiano promuovendo equità di retribuzione e valorizzazione delle competenze.
A dichiararsi disponibile al trasferimento o al rientro nella propria zona di residenza, con la possibilità di svolgere il lavoro da remoto e con la volontà di crescere professionalmente, è stato il 30% degli intervistati dalla ricerca: un numero significativo, che mette in luce come lo Smart working, consolidatosi nell’ultimo anno, sia ormai fattore essenziale quando si parla di ricerca e selezione.
La fetta più grossa di questo numero, come anticipato, riguarda i professionisti e le professioniste originari del Sud che lavorano al Nord, con il 67% favorevole allo spostamento. Resta, tra loro, forte il desiderio di tornare ai luoghi di origine, ma a frenarli è la paura di vedere il proprio stipendio diminuire. Lo stesso timore è quello che dissuade i lavoratori originari del Nord a spostarsi al Sud, pur avendone la possibilità: il 75% di questa popolazione ha infatti dichiarato a Experis di avere ricevuto offerte di lavoro fuori dalla propria regione di residenza, ma di non averle prese in considerazione per la paura di incontrare stipendi non in linea con le aspettative.
Lo Smart working si conferma leva di attrazione
La ricerca mostra come il divario tra le opportunità professionali nelle diverse regioni italiane non accenni a stringersi, ma che allo stesso tempo possa essere un’opportunità per guardare allo Smart working come a un’occasione in più per le aziende di tutta la penisola. Come spiegato da Francesca Lopa, Operation Manager di Experis Italia, dalla ricerca appare chiaro come una delle principali motivazioni nel restare nella propria regione sia la vicinanza ai propri cari e alla propria rete sociale. “In questo scenario, lo Smart working potrebbe diventare un’opportunità per i piccoli centri del Nord e del Sud che potrebbero rigenerarsi e attrarre talenti”.
In questo senso, Experis e Manpower sono esempio di realtà che promuovono la nuova cultura del lavoro smart, “mettendo in contatto aziende di tutto il territorio con i giusti professionisti IT&Digital e valorizzando le competenze del singolo candidato”. Secondo gli esperti del gruppo specializzato nella ricerca e selezione del personale, sviluppo di career & skills, consulenza IT & Engineering e System Integration, “il trasferimento lavorativo in una città diversa da quella d’origine risponde all’esigenza di intraprendere migliori percorsi di crescita professionale, in linea con le proprie competenze e aspettative”.
Implementare i propri piani digital, lo sviluppo di percorsi formativi per fare crescere il personale, comunicare una nuova cultura aziendale e offrire modalità di lavoro innovative è ormai fondamentale per le imprese, che in questa maniera possono migliorare il proprio potere attrattivo verso i profili che stanno ricercando.
Sara Polotti è giornalista pubblicista dal 2016, ma scrive dal 2010, quando durante gli anni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (facoltà di Lettere e Filosofia) recensiva mostre ed eventi artistici per piccole testate online. Negli anni si è dedicata alla critica teatrale e fotografica, arrivando poi a occuparsi di contenuti differenti per riviste online e cartacee. Legge moltissimo, ama le serie tivù ed è fervente sostenitrice dei diritti civili, dell’uguaglianza e della rappresentazione inclusiva, oltre che dell’ecosostenibilità.
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