C’è un gemello digitale per ogni settore
Una stanza bianca e un esercito di avatar al posto di modelle che sfilano indossando piumini realizzati con materiali sostenibili. Sullo sfondo, i grattacieli di New York. Non è una scena di un film di fantascienza, ma la descrizione della performance futuristica che l’azienda di abbigliamento lombarda Bacon ha messo in scena durante la Milano Moda Donna, che si è svolta in modalità totalmente digitale a febbraio 2021. Gli avatar sono stati realizzati da TwinOne, tech company italiana specializzata nella realizzazione di digital twin (gemelli digitali), cioè versioni completamente virtuali di un prodotto.
Il gemello digitale è una copia identica di un oggetto, una tecnologia che può essere applicata a qualsiasi prototipo a parte fluidi e cibi. “Ci sono voluti due anni e mezzo per realizzare un ecosistema software che permettesse di interagire con i nostri digital twin in tempo reale e con qualità grafica fotorealistica, come nei videogame di nuova generazione”, racconta Mauro Mastronicola, Creative Director di Twinone. La tecnologia infatti combina computer grafica e tecnologie dal mondo del gaming, rendendo possibile per il settore della moda (e non solo) creare collezioni digitali a impatto zero, riducendo gli sprechi energetici legati ai processi di prototipia e alla creazione dei campionari di prodotto per la campagna vendite.
Di gemello digitale, inoltre, se ne parla da tempo anche in fabbrica, con le tecnologie in grado non solo di abbattere i costi di progettazione, ma persino di simulare ciò che potrebbe accadere sostituendo – in digitale – un componente: non solo si conoscerebbero le performance dell’oggetto, perché si saprebbe anche il suo impatto sulla catena di produzione e su tutta la filiera. Tutto questo con pochi clic (che nascondono l’utilizzo di algoritmi molto sofisticati).
Prototipi in tempo reale con un software che ricorda i videogame
La differenza rispetto alla tecnologia 3D o alla computer grafica tradizionale sta nei tempi di sviluppo e di rendering delle immagini, che TwinOne ha eliminato in modo da poter modificare il prototipo in tempo reale. “I prodotti che si visualizzano sono identici a una foto, ma in 3D: per un cliente abbiamo anche scattato un book fotografico senza avere i prodotti fisici davanti, ma solamente i loro digital twin”, aggiunge Mastronicola. La missione dell’azienda è vendere questo software a tutti i tipi di industria, dato che non servono particolari competenze per usarlo, “al massimo un tutorial di circa due ore”.
La logica è quella di imparare a usare un videogame, ma più sofisticato. “Attualmente siamo gli unici in Italia con questo software e questi obiettivi”, aggiunge. La possibilità di realizzare prototipi digitali, comunque, può essere applicata a molti settori come quello dell’Automotive, che la società ha già individuato nei suoi case study. Ma con questo software si arriverà a sostituire anche le persone? “Non proprio: quello che abbiamo realizzato con Bacon, per esempio, è stato più uno spettacolo, una performance; le persone non possono essere sostituite nel mondo creativo”, risponde Mastronicola.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
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