Per crescere serve… una buona connessione

Senza Rete non c’è crescita economica. Una connessione a Internet lenta, inaffidabile o semplicemente inesistente è una delle principali cause della ridotta crescita economica di intere aree del mondo. Anche nei Paesi più avanzati le zone rurali faticano a tenere il passo delle dinamiche metropoli a causa di uno scarso accesso alla Rete. E la pandemia ha reso, se possibile, ancora più urgente modernizzare l’infrastruttura di queste aree.

Secondo le stime del Ministero dell’Innovazione e dell’Autorità garante delle telecomunicazioni (Agcom), in Italia esistono 204 Comuni cosiddetti ‘bianchissimi’, dove cioè non è disponibile alcun tipo di accesso a Internet fisso per più del 10% delle abitazioni. Oltre 63mila persone abitano nelle zone dove non arriva la connessione. In totale sono 485mila le abitazioni non coperte dalla Rete o in cui è disponibile soltanto una connessione precaria.

Negli Stati Uniti, il piano di intervento messo a punto dall’amministrazione Biden ha destinato 100 miliardi di dollari al miglioramento della broadband. Nonostante le critiche mosse da quanti avrebbero preferito dare priorità – e più fondi – a salute e child care, la scelta di potenziare la Rete trova d’accordo la maggior parte degli americani. Secondo un recente sondaggio commissionato dal New York Times, il 78% dei cittadini supporta l’investimento, incluso un 62% di repubblicani.

Negli Usa il 35% delle aree rurali non è provvisto di connessione a Internet. Uno studio dell’istituto di ricerca indipendente Broadband Now ha calcolato che ben 42 milioni di americani vivono in posti in cui non possono acquistare l’accesso a Internet. Tra i maggiori sostenitori del programma di intervento voluto da Joe Biden ci sono, ovviamente, le imprese. Gli imprenditori locali pianificano di attrarre nuovi business e una nuova generazione di lavoratori, ma questi piani non possono esser portati a termine senza un miglior servizio Internet: la possibilità di diversificare la base economica di intere aree, così come la capacità di cogliere l’opportunità del Remote working per ripopolare zone periferiche, dipende dalla disponibilità di infrastrutture moderne e queste includono la Rete.

Secondo gli esperti, il piano di intervento del Governo statunitense è l’unica occasione per portare nelle aree rurali un servizio di Rete veloce e affidabile. D’altronde, c’è una ragione se ancora nel 2021 esistono intere zone prive di accesso a Internet: i potenziali clienti sono troppo poco numerosi e troppo dispersi perché le compagnie private investano in un servizio efficiente.

Fonte: The New York Times

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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