La (lenta) ripresa delle PMI

Le dimensioni più ridotte, ma anche le difficoltà di finanziamento, internazionalizzazione e innovazione unite a una maggiore esposizione nel settore dei servizi. Sono diverse le ragioni che hanno fatto delle Piccole e medie imprese (PMI) le realtà economiche che più hanno sofferto l’impatto della crisi pandemica. E, nonostante la ripresa, gli strascichi si fanno ancora sentire in tutta Europa, non certo solo in Italia.

Secondo un rapporto della Camera di commercio spagnola, nel 2020, una PMI su quattro ha ridotto i livelli di occupazione, mentre due su tre sono riuscite a mantenerli e il restante 12% ha aumentato la propria forza lavoro nonostante la pandemia. Lo studio, elaborato insieme con il Consiglio generale degli economisti e alla fondazione Faedpyme, guarda anche alle previsioni per l’anno in corso: nel 2021 soltanto una PMI su 10 prevede di ridurre il numero di dipendenti. L’identikit della PMI in sofferenza è ben delineato: si tratta soprattutto di aziende che hanno beneficiato dell’Erte, la Cassa integrazione spagnola, hanno meno di 10 anni e lavorano nel settore dei servizi.

In Spagna le PMI industriali hanno subito i maggiori cali di fatturato nel 2020, toccando una media di oltre il 60%, situazione che prosegue nel 2021 sebbene in linea con le aspettative anche delle imprese attive nel mondo dei servizi. Entrambi i settori prevedono, infatti, un minor reddito per tutto il primo semestre. Le PMI, in particolare, hanno risentito dei contraccolpi alle loro catene di fornitura, così come dell’inasprimento dei termini di pagamento dei fornitori e della cancellazione di ordini da parte dei clienti.

La reazione alla crisi è stata, però, generalizzata. Le PMI spagnole, citate nel rapporto, hanno dichiarato di aver adattato le proprie operazioni, adottando cambiamenti specifici nella propria attività quotidiana per rispondere alla pandemia. Molte imprese intervistate per la stesura del documento segnalano di aver apportato modifiche nella propria offerta di prodotti o servizi per attirare più clienti, di aver abbassato i prezzi o, in misura minore, di esser ricorse al subappalto di parte delle proprie operazioni.

Fonte: Business Insider España

PMI, Spagna, occupazione, crisi Covid


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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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