User Experience, anche l’occhio (manifatturiero) vuole la sua parte
Permettere alle aziende manifatturiere di gestire tutti i processi evitando un dispersivo utilizzo di piattaforme multi-software è, di questi tempi, la soluzione a tutto ciò che influenza negativamente il lavoro, e di conseguenza anche la produttività. L’integrazione è, d’altra parte, un punto cruciale della trasformazione digitale. Le attività gestibili end-to-end su un’unica piattaforma sono infatti un modello sempre più apprezzato dagli addetti ai lavori (dai responsabili delle Operations a quelli delle Supply chain, della logistica, del Sales e Finance e dell’IT).
Ma che cosa dire rispetto al design e all’usabilità di questi prodotti? Sono diversi i provider che hanno ormai capito il valore dell’intuitività e della semplicità: lo User Experience (UX) design si declina proprio in questo modo. E quando a intuitività e semplicità si affianca anche l’estetica, la soluzione può dirsi completa e al passo con le necessità attuali delle aziende.
È questo il pensiero di Digitalsoft, azienda produttrice di software per la gestione della Supply chain che sviluppando d-one, la piattaforma end-to-end per il settore manifatturiero, ha puntato (anche) sul design, e in particolare su quello Made in Italy. L’attenzione per la UX, con un applicativo semplice che faciliti il lavoro di chi (e sono ancora molti) si affida ai fogli Excel per le attività di tutti i giorni, si basa principalmente sull’intuitività, per far sì che l’utente sia in grado di capire immediatamente che cosa deve e che cosa può fare, e sulla personalizzazione. Perché un buon design deve contemplare un certo grado di flessibilità per poter soddisfare al meglio le esigenze dei vari utenti.
D’altra parte l’Italia è conosciuta anche per l’attenzione al design e all’estetica; ecco perché Digitalsoft ha scelto di mantenere il team di design in Italia, lasciando che del look and feel se ne occupino designer di eccellenza per realizzare un’interfaccia semplice, ma allo stesso tempo stimolante a livello grafico. “Abbiamo voluto portare la bandiera italiana nel mondo dell’innovazione digitale e dei software, puntando sui migliori talenti che il nostro Paese ci mette a disposizione. Siamo convinti che le competenze, il gusto e la creatività degli italiani nel design siano un valore aggiunto indiscutibile”: a parlare è Emiliano Zappacosta, Chief Design Officer, che prova a portare il mito dell’italianità anche nella tecnologia.
UX design industriale più semplice per aumentare la produttività
Per capire il valore dell’intuizione di Digitalsoft è necessario comprendere, prima, l’importanza dell’UX design: costruire un prodotto software non può prescindere dal disegno dell’esperienza, per fare in modo che il prodotto non debba avere bisogno di un manuale d’istruzioni oppure di un lungo corso di formazione. “Intuitività e semplicità devono farla da padrone. Il problema è che, a livello pratico, ci siamo resi conto che i software industriali sono tradizionalmente caratterizzati da una complessità intrinseca data proprio dai processi che si vanno a gestire”, chiarisce Zappacosta. “Siamo convinti che la cura della UX e la ricerca della semplificazione possa portare questi prodotti a un livello superiore”.
Sul mercato si trovano, insomma, strumenti digitali difficili, che non mettono le esigenze dell’utente al centro. Ecco perche Digitalsoft ha voluto introdurre i principi dello User-centered design anche nel settore industriale, solitamente meno attento a questi aspetti. “Il grande lavoro che i nostri UX designer svolgono rende esattamente più semplici processi che per la loro natura non lo sono, mettendo sempre l’utilizzatore finale nelle condizioni di prendere le giuste decisioni nel minor tempo possibile. Tutto a beneficio della produttività”, è la tesi dell’esperto.
UX design e produttività sono in effetti legati da un filo sottilissimo: alleggerire il personale dall’impellenza di occuparsi di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, ma comunque necessari (per esempio le analisi, l’inserimento di dati e altre funzioni prima eseguite manualmente o attraverso i fogli Excel) alleggerisce a sua volta la produzione, facendo sì che le persone possano concentrarsi sulle cose importanti, velocizzando i processi. Un design che tenga conto di queste particolarità deve rendere chiaro e lampante l’andamento delle attività, per aiutare l’utente a essere proattivo.
Non è un caso che d-one presenti un design accattivante, semplice da utilizzare, con un focus sulla parte visual e allo stesso tempo velocità d’uso. La piattaforma è dotata di un sistema di Visual management basato su Visual boards che mostrano dati, informazioni e processi in maniera visuale, semplici da comprendere ed interpretare. In questo modo il management, così come il semplice operatore di linea, ha in ogni momento il polso della situazione e le informazioni necessarie per prendere decisione giuste. Perché che l’occhio voglia la sua parte non è un cliché senza fondamento: d’altra parte lavorare in uno spazio piacevole aumenta la serenità delle persone e la loro produttività, e lo stesso vale per l’ambiente virtuale, ovvero gli applicativi digitali che si utilizzano quotidianamente. Digitalsoft ha così voluto mettere al centro non solo la piacevolezza d’utilizzo, ma l’esperienza dell’utente in tutti i suoi aspetti. Come chiarisce Zappacosta: “Al centro dei prodotti ci sono sempre gli utenti. Perché solo ragionando su come lavori l’utilizzatore finale e su quali siano le azioni che compie si può realizzare un prodotto apprezzato ed efficiente. Bisogna sempre porsi le domande che si pone l’utente”.
Non si pensi, quindi, che l’usabilità dei software sia appannaggio dei soli informatici. I flussi aziendali che possono essere coperti dall’UX design sono quelli più strategici e utili delle fabbriche manifatturiere: la pianificazione a breve, medio e lungo termine, l’organizzazione quotidiana delle mansioni, la gestione operativa della produttività in fabbrica, la pianificazione delle spedizioni… Il design Made in Italy, quindi, si adatta al settore.
“Abbiamo cercato di riversare nei nostri prodotti la nostra filosofia, quella che recita ‘The right data at the right time to the right device, so the right people can make the right decision’”, dice il manager di Digitalsoft. “Mettiamo a disposizione un tool così semplice che permette un velocissimo efficientamento dell’azienda; uno strumento consumer-first che porta le fabbriche alla digitalizzazione con un approccio modulare, seguendo i propri tempi e le proprie necessità”.
Sara Polotti è giornalista pubblicista dal 2016, ma scrive dal 2010, quando durante gli anni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (facoltà di Lettere e Filosofia) recensiva mostre ed eventi artistici per piccole testate online. Negli anni si è dedicata alla critica teatrale e fotografica, arrivando poi a occuparsi di contenuti differenti per riviste online e cartacee. Legge moltissimo, ama le serie tivù ed è fervente sostenitrice dei diritti civili, dell’uguaglianza e della rappresentazione inclusiva, oltre che dell’ecosostenibilità.
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