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Alla ricerca del posto di lavoro green

Tra i tanti cambiamenti che sta attraversando negli ultimi anni il mondo del lavoro, c’è quello legato alle nuove necessità dei giovani. È noto ormai che un numero crescente tra le nuove generazioni sta prestando grande attenzione al legame tra il mondo del lavoro e le tematiche green, mettendosi alla ricerca di occupazioni in aziende rispettose dell’ambiente e abbandonando le imprese che non sono in grado di soddisfare gli standard da loro richiesti da questo punto di vista.

Secondo alcune ricerche riportate da Benefit News basate su interviste con giovani lavoratori e studenti di tutto il mondo, nonché secondo quanto riportato dai dati raccolti dalla società di consulenza statunitense Deloitte, dal Pew research center e dalla piattaforma di recruiting LinkedIn, molti giovani sono infatti impegnati nella ricerca di lavori che offrano soluzioni all’emergenza climatica o che contribuiscano a fermare il riscaldamento globale, confermando l’attenzione alle battaglie ecologiste dell’attivista svedese Greta Thunberg che ha riunito intorno a sé tanti giovani.

L’etica ambientale batte la paura della disoccupazione

Secondo un sondaggio svolto a febbraio 2021 e condotto da Deloitte su 23mila persone in 45 Paesi, il 49% di persone di età compresa tra 18 e 25 anni e il 44% di quelle tra 26 e 38 anni ha scelto il proprio lavoro in base a criteri di etica personale, indicando il cambiamento climatico come principale preoccupazione; addirittura prima della disoccupazione. “È un nuovo mondo là fuori. I giovani non lavoreranno con aziende con le quali non sono d’accordo”, ha commentato Cheryl D’Cruz-Young, Responsabile delle assunzioni della società di consulenza statunitense Korn Ferry.

Lo confermano anche i dati di LinkedIn, secondo i quali il 2020 ha visto il maggior aumento del numero di neolaureati e laureati Mba che si sono uniti al settore delle energie rinnovabili e dell’ambiente. Sempre nell’anno di inizio della pandemia si è registrato il maggior calo di laureati che sono entrati in aziende dell’industria petrolifera e del gas. Anche per questo un numero crescente di imprese, incluse quelle dei settori appena citati, offre ai giovani l’opportunità di sviluppare competenze legate al clima da aggiungere al proprio curriculum.

Dal punto di vista di Kathy Alsegaf, Leader Globale della Sostenibilità di Deloitte, c’è un nuovo senso del proprio ruolo nel mondo e il business deve allinearsi a questo e alla crescente attenzione delle nuove generazioni per il cambiamento climatico. Questo aspetto ha finito per aver un suo ruolo anche nella cosiddetta ‘guerra dei talenti’: per attrarre i profili di cui si riscontra una spiccata carenza le aziende spesso devono convincere i giovani delle loro credenziali ecologiche ed essere trasparenti al riguardo. Se a questo si aggiunge che l’Organizzazione internazionale del lavoro stima che entro il 2030 solo la Green economy potrebbe creare 24 milioni di posti di lavoro nel mondo si evince che le occupazioni legate al clima – che storicamente pagano poco – si avviano gradualmente verso una nuova primavera.

Fonte: Benefit News

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Erica Manniello

Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.

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