La grande fuga
Crescono le dimissioni volontarie nelle giovani generazioni. Le motivazioni? Migliori condizioni economiche, equilibrio vita-lavoro, fuga da un clima percepito come negativo e ricerca di un nuovo senso. Migliorare le condizioni economiche è un’aspirazione legittima a ogni età, e una nuova concezione del rapporto vita-lavoro ha certamente aspetti positivi, ma riflettiamo sul fenomeno in maniera critica.
I giovani aspirano a sentirsi a proprio agio e vivere un equilibrio, non certo un conflitto, tra lavoro e vita privata, il che dovrebbe stimolare la creatività individuale. E la Direzione del Personale dovrebbe scendere a patti con esigenze che prendono forme inaspettate per venire incontro a necessità e aspirazioni dei presunti talenti. Fino a che punto? Anche perché, in questo ampio ragionamento, il grande assente è il concetto di lavoro, che presuppone una disponibilità a dedizione, fatica e sacrificio. Tutti sostantivi rimossi dal nuovo vocabolario legato al lavoro cosiddetto ‘smart’.
Gli ospiti della puntata:
Mario Basile, Chief Human Capital & Organization di Tecne
Pier Luigi Celli, dirigente d’azienda, saggista e scrittore, autore di La vita non è uno Smart working e Lezioni per imprese nostalgiche del futuro (Edizioni ESTE).
Matteo Mattarozzi, Multinational Accounts Specialist di ADP employer services
Paola Pomi, CEO di Sinfo One
work life balance, pdm talk, Grandi dimissioni, condizioni economiche, dedizione al lavoro, spirito di sacrificio