La responsabilità dei manager per un lavoro dignitoso
Suraka Jaifeh, immigrato del Mali, viene ritrovato cadavere sul lungomare di Mondragone con un sacchetto di terra in tasca e un foro di proiettile nella nuca. Inizia così il libro Il sangue dei pomodori (Incontri, 2021), scritto da Lauro Venturi, manager, consulente aziendale, counselor, coach e saggista.
L’ospite di questa puntata racconta una storia sull’ingiustizia e sul sopruso che si consuma nelle campagne del Sud Italia e non solo, cui ogni migrante deve sottostare ogni giorno per poter sopravvivere. Un libro di denuncia dello sfruttamento del lavoro e del caporalato, dedicato anche a chi di occupa di Direzione d’impresa, che per l’autore si dovrebbe fermare quando scopre che il lavoro all’interno della sua organizzazione non è dignitoso per chi lo esegue. “Chi dirige deve avere un’etica personale molto forte, perché gestire in modo etico un’impresa è virtuoso e vantaggioso a medio e lungo termine”, è il suo messaggio.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
tra le righe, Il sangue dei pomodori, Lauro Venturi, caporalato