È arrivata la fine per Garanzia Giovani?

Youth guarantee è il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile varato dall’Unione europea (Ue) otto anni fa. Comprende una serie di provvedimenti legislativi e finanziamenti per gli Stati con tassi di disoccupazione superiori al 25%, tra cui rientra anche l’Italia. Queste sovvenzioni devono essere investite da ogni Paese in attività di formazione, politiche attive di orientamento, sostegno e aiuti per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Lo scopo è far sì che possano trovare un posto di lavoro o intraprendere un percorso formativo entro pochi mesi.

In Italia, finora il programma ha portato alla nascita di Garanzia giovani, istituzione avviata il primo maggio 2014 che si rivolge ai 15-29enni (o persone fino ai 34 anni se residenti al Sud) disoccupati, inattivi o Neet (cioè al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione e che non sono attivi nella ricerca di lavoro). Secondo l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), dall’avvio del programma al 31 agosto 2021 sono oltre 1 milione e 702mila i Neet che si sono registrati a Garanzia giovani. Di questi, poco più di 1 milione hanno sottoscritto un patto di servizio presso i Centri per l’impiego (Cpi) o le Agenzie per il lavoro (Apl), mentre oltre 798 mila giovani risultano avviati a una misura di politica attiva, cioè l’insieme delle misure erogate nell’ambito del progetto.

Garanzia giovani è un percorso di educazione al mondo del lavoro

Fra le misure principali del progetto: la formazione (per la qualifica professionale, per l’inserimento lavorativo, per l’assunzione, per l’avvio di impresa); il tirocinio extra curriculare; il contratto di apprendistato; il servizio civile; la mobilità professionale; gli incentivi per l’occupazione; l’accompagnamento al lavoro legato all’avvio di un rapporto di collaborazione. Lo conferma Roberto Sarrocco, Direttore di FMTS Agenzia per il lavoro: “Garanzia giovani è la politica attiva per eccellenza in Italia; è l’equivalente di un percorso di educazione al mondo del lavoro, dato che nel nostro Paese i ragazzi che escono dalle scuole non conoscono i costi del personale, le qualificazioni o i tipi di contratto”.

La maggior parte dei Neet presi in carico a livello nazionale, secondo i dati Anpal, ha un’età compresa tra i 19 e i 24 anni (59,5%) ed è in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore (63,4%). Il 44,4% proviene dalle regioni del Sud e Isole. Il percorso inizia con la registrazione al programma da parte del giovane. Entro 60 giorni dall’adesione, il servizio competente (Cpi o Apl) lo contatta per fissare un appuntamento: una volta preso in carico, dopo la fase di accoglienza a carattere universale (con servizi di informazione, orientamento e supporto), si procede alla stipula del patto di servizio. È questa la fase in cui viene definito il percorso personalizzato per l’inserimento lavorativo o per il rientro in formazione o istruzione, in coerenza con le caratteristiche personali, formative e professionali dell’utente definite attraverso il sistema di profilazione.

Un nuovo progetto europeo può integrare o affiancare le politiche attive

L’Anpal rivela anche che il tasso di occupazione di coloro che hanno concluso una misura è di media del 64,1%, più elevato per gli uomini (67,9%) rispetto alle donne (60%). Il 74,8% degli occupati ha un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, il 22% un rapporto a tempo determinato. Tassi più elevati di impiego si osservano nel caso dei giovani che hanno beneficiato di un incentivo occupazionale (78,8%) o dell’accompagnamento al lavoro (76,6%). Il tasso di inserimento a un mese dalla conclusione dell’intervento è pari al 49,2%, e sale al 58,8% a 12 mesi. Attualmente, per chi usa il sistema del tirocinio, la durata media è di sei mesi, cofinanziato tra Garanzia giovani e azienda, con una retribuzione mensile di 300 euro da parte del programma e un minimo di 200 euro messi a disposizione dall’azienda. “Il tirocinio è la misura che funziona di più e i feedback delle nostre aziende clienti alla fine del percorso sono sempre positivi, ma molti chiedono una decontribuzione per assumere chi ha fatto parte del programma, che c’era in passato e ora non è stata rinnovata”, spiega Sarrocco.

A proposito di rinnovamenti, il Direttore di FMTS Lavoro ritiene che Garanzia giovani potrà essere integrata a Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), progetto che sta per avviarsi a livello europeo e che entro il 2025 dovrebbe trovare lavoro a circa 3 milioni di persone in Italia. “Gol, a differenza di Garanzia giovani, abbraccia anche categorie al di fuori dei giovani o dei Neet, come gli Over 55 o i working poor: è uno dei motivi per cui probabilmente assorbirà la maggior parte, se non tutte, delle politiche attive esistenti ora nel nostro Paese”, dichiara.

Roberto Sarrocco, Fmts, Fmts MyJob, FMTS Agenzia per il lavoro, Garanzia giovani


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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