Pausa pranzo

Sostenibile e inclusivo, il buono pasto che genera benessere

Grandi cambiamenti hanno caratterizzato gli ultimi tempi: l’evento dirompente della pandemia – tra i più recenti in ordine di tempo – ha imposto una rivalutazione degli stili di vita e delle modalità di lavoro. Affiancare e sostenere i collaboratori nell’era delle incertezze non è semplice, in particolar modo nelle forme di lavoro a distanza. È pur vero che i modelli ibridi soddisfano (in parte) le necessità delle persone, ma, allo stesso tempo, ne creano di nuove. Tra queste, una rinnovata attenzione verso il benessere e la salute; temi che si declinano, nel concreto, anche nella ricerca di stili di vita equilibrati e di un’alimentazione sana.

A questo proposito, l’Indagine food 2021 di Edenred, multinazionale che propone soluzioni di welfare con lo scopo di innovare e semplificare il mondo del lavoro, che ogni anno analizza i temi legati alla nutrizione e alla pausa pranzo, ha fatto emergere che il 79% dei lavoratori intervistati è oggi molto attento alla propria salute e alle abitudini alimentari; il 78%, inoltre, si aspetta un’offerta sana da parte dei ristoranti e il 76% richiede alimenti freschi nei menù.

In questo contesto, si dimostra un valido alleato il buono pasto, confermandosi la forma di welfare essenziale, in quanto risponde a uno dei bisogni primari delle persone. Secondo ricerche recenti, oggi 3 milioni di persone ricevono questo benefit. La sua adozione si ripercuote quindi sul benessere dei lavoratori, perché possono usufruire di un servizio che copre questa necessità. Lo conferma Giulio Siniscalco, Direttore Commerciale di Edenred Italia: “Scegliere i Ticket Restaurant significa fare una scelta sostenibile sia dal punto di vista economico sia sociale perché comporta il miglioramento del clima aziendale oltre che vantaggi fiscali”.

Oltre a rispondere alle esigenze legate alla pausa pranzo, questa tipologia di benefit rappresenta anche una forma di sostegno al reddito. “Da strumento di supporto alla spesa legata alla pausa pranzo è diventato un sostegno economico che influisce sul bilancio delle famiglie, divenendo un elemento di integrazione al salario, utilizzabile sia in formato cartaceo, sia elettronico, sia tramite App direttamente da smartphone”, spiega Siniscalco. A questo proposito, in Italia la politica fiscale in materia è stata modificata nel 2020, quando la deducibilità dei buoni cartacei è passata da 5,29 euro a 4 euro e quella dei digitali è invece aumentata da 7 a 8 euro, un’ulteriore spinta per il settore alla digitalizzazione.

La diffusione di una cultura digitale

Per rispondere all’evoluzione che coinvolge il mondo professionale, anche il sistema dei buoni pasto si è dunque adattato per inserirsi nei processi di trasformazione digitale; inoltre è uno strumento utile per incentivare le nuove modalità di organizzazione del lavoro, come quello da remoto. La scelta è apprezzata dai lavoratori: il 90% degli intervistati dell’Indagine food 2021 di Edenred ha espresso un giudizio positivo proprio sul processo di digitalizzazione che ha reso i buoni pasto fruibili in mobilità, rispondendo alla necessità di mobilità o di lontananza dalla sede aziendale. “La trasformazione del buono pasto ha permesso il suo adattamento ai nuovi stili di vita; innanzitutto, reagendo alle esigenze emerse con l’emergenza sanitaria. E poi nella transizione verso la ‘nuova normalità’, supportando il processo di digitalizzazione già in atto”, dice Siniscalco.

Tra i vantaggi del formato elettronico del buono pasto, oltre ad aiutare la diffusione di una cultura sempre più incentrata sul digitale e la diminuzione dell’impatto ambientale (si pensi solo al fatto che non serve né spedirli né distribuirli) – c’è la possibilità dell’uso per gli ordini online: “Il buono pasto si adatta alle esigenze correlate alle nuove abitudini: può essere infatti utilizzato, per esempio, nei siti ecommerce o nell’ambito del food delivery”, specifica il Direttore Commerciale di Edenred.

Inoltre, focalizzando l’attenzione sulla parità di trattamento tra chi lavora in presenza e chi opera fuori dall’ufficio, il Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile del 7 dicembre 2021 ha chiarito che i buoni pasto possono essere riconosciuti anche a chi svolge la propria professione senza essere presente in azienda. Proprio per questo, possono essere considerati come una soluzione inclusiva: consentono di consumare pasti completi ed equilibrati indipendentemente alla modalità lavorativa scelta dalle persone in accordo con l’azienda. A tal proposito, dice il manager di Edenred: “Risponde alle evoluzioni del mondo del lavoro, anticipandole; può essere erogato a tutte le tipologie di azienda e di collaboratori”.

Il Ticket Restaurant si adatta alle Piccole e medie imprese

Il buono pasto è la soluzione ideale non soltanto per le grandi aziende, ma pure per le Piccole e medie imprese (PMI) e liberi professionisti che decidono di investire nel welfare per la ‘cura’ dei dipendenti e per restituire valore alla comunità. “Riscontriamo margini di crescita tra le realtà di piccole dimensioni, che costituiscono peraltro un elemento basilare del tessuto produttivo italiano. Siamo convinti che il benessere sul lavoro rappresenti una leva strategica in grado di garantire benefici all’azienda e ai suoi lavoratori, a prescindere dalle sue dimensioni”, è la tesi di Siniscalco.

Il servizio, dunque, è adattabile a diverse tipologie di organizzazioni, sulla base delle esigenze di ciascuna. “Siamo impegnati costantemente nello sviluppo di soluzioni e strumenti adeguati a ogni tipo realtà, anche le più piccole, garantendo sempre lo stesso livello di servizio offerto alle grandi aziende, in termini di progettazione e assistenza”, conclude il Direttore Commerciale di Edenred. Il buono pasto, insomma, resta un benefit a cui gli italiani non possono più rinunciare, capace di avere impatti positivi sulla società, sul territorio e sull’economia.

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Federica Biffi

Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. È appassionata di cinema e si interessa a tematiche riguardanti la sostenibilità, l'uguaglianza, l'inclusion e la diversity, anche in ambito digital e social, contribuendo a contenuti in siti web. Ha lavorato nell'ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE come editor e redattrice.

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