Le bugie hanno le gambe corte, ma tutti le dicono
Tutti noi mentiamo e allo stesso tempo condanniamo la menzogna. Ma cos’è la menzogna e cosa la rende tale? A partire da queste domande il filosofo norvegese Lars Fr. H. Svendsen indaga, nel libro Filosofia della menzogna (Guanda, 2022), il ruolo che le bugie svolgono nella vita di tutti i giorni, con una particolare attenzione alla questione etica, per capire perché sia così sbagliato mentire e se esistano casi in cui è legittimo farlo.
L’autore ricorda che mentiamo a noi stessi, agli amici, in amore e in famiglia, venendo meno al rapporto di fiducia su cui si fondano le nostre relazioni. Ma che fare quando dobbiamo dire verità spiacevoli? E sono perdonabili le cosiddette ‘bugie bianche’?
Il libro si caratterizza come un’analisi approfondita sul perché il mentire sia considerato quasi sempre moralmente sbagliato e sul perché sia particolarmente sbagliato farlo nei confronti degli amici. Inoltre, affronta concetti come le fake news e le ‘fonti alternative’ che riempiono i social media.
Molte persone sono degne di fiducia, ma tutti mentono
Dagli affetti personali, l’autore guida i lettori nelle relazioni sociali, attraverso le parole di pensatori occidentali – da Platone a Machiavelli e Nietzsche, fino a Max Weber e Hannah Arendt – e, soffermandosi in particolare sulla figura dell’ex Presidente Usa Donald Trump, analizza l’uso della menzogna in politica.
Un dittatore, per esempio, nel libro è definito “schiavo della menzogna”. Per Svendsen il leader dispotico deve mentire al popolo per mantenere il potere. Le persone, a loro volta, devono mentire e dire che credono a queste menzogne, per evitare ritorsioni. Alla fine, tutti devono mentire a tutti e questo cancella la fiducia reciproca. L’autore crede che tante bugie possono quindi far crollare un regime, anche se è difficile prevedere quando. “Un livello così pervasivo di menzogne porta a una qualità scarsa della politica, dell’imprenditoria, della produzione, dell’informazione”, si legge nel testo.
L’analisi filosofica è concepita per aiutare a riconoscere le bugie e ad accettare una semplice verità: è necessario presumere che le persone siano sincere, se non vogliamo vivere una vita basata sulla sfiducia negli altri ed essere infelici. “La mia conclusione è qualcosa che forse sorprenderà: anche se occasionalmente mentiamo, noi siamo per la maggior parte delle persone degne di fiducia. Avere fiducia negli altri ci rende vulnerabili e sicuramente verremo ingannati qualche volta, però la fiducia e la vulnerabilità sono preferibili a una vita in un costante clima di sfiducia”, scrive Svendsen.
Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino.
Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica.
Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.
menzogna, Lars Svendsen, Filosofia della menzogna