Legge di Bilancio 2023 Giorgia Meloni

Legge di Bilancio e imprese, Giorgia ci prova

La prima legge di Bilancio del Governo di Giorgia Meloni ha messo sul piatto risorse pari a quasi 35 miliardi di euro. Come promesso, due terzi degli stanziamenti sono stati assegnati all’emergenza energia; i restanti circa 14 miliardi sono a copertura di misure destinate alle imprese e al lavoro. Il cuore della Manovra 2023 è il contrasto al caro-energia, anche in supporto alle aziende.

Nel dettaglio, sono state prorogate le misure attualmente in vigore per far fronte ai rincari dei prezzi energetici per i primi tre mesi del nuovo anno. E cioè: l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette e il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore passerà dal 40% al 45%. Sul tavolo è finito anche l’aumento della tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche: fino al 31 luglio 2023 passerà dall’attuale 25% al 33%, come consentito dal Regolamento Ue.

Meno finanziamenti per le misure dedicate alla politica industriale

La Manovra 2023 rifinanzia con 500 milioni di euro (nel 2022 erano 900) la Nuova Sabatini, la misura a sostegno degli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali; ha poi prorogato il credito d’imposta per la formazione 4.0, ma ha stoppato il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali tradizionali non il linea con il paradigma 4.0.

Per le piccole e medie imprese (PMI) è stato finanziato per 1 miliardo di euro nel 2023 il Fondo di garanzia PMI, che garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore. È stato prorogato anche il Bonus Ipo che riconosce un credito d’imposta per favorire la quotazione delle PMI in Borsa.

In materia fiscale, è stata innalzata la soglia della flat tax fino a 85mila euro per autonomi e partite Iva ed è stato previsto un intervento di ‘tregua fiscale’ per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica, anche a causa delle conseguenze del Covid e dell’impennata dei costi energetici. È stata anche prevista la sospensione – pure per il 2023 – dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate.

Il taglio del cuneo fiscale per i redditi bassi

La forbice tra stipendio lordo e netto nella busta paga dei lavoratori (il cosiddetto cuneo fiscale), è previsto sia ridotto attraverso un intervento progressivo, come specificato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Nella legge di Bilancio 2023 è confermato il taglio del 2% per i redditi fino a 35mila euro e un esonero contributivo del 3% per i redditi fino a 20mila euro. La riduzione del cuneo è tutta a beneficio dei lavoratori: si tratta di un intervento da oltre 4 miliardi di euro e che, come ha sottolineato la Premier, è la misura più costosa di tutta la Manovra (per la verità il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi aveva auspicato un intervento da 16 miliardi di euro per i redditi sotto i 35mila euro, per due terzi a favore dei lavoratori).

Per i lavoratori dipendenti arriva una nuova aliquota agevolata per i premi di produttività, che per il 2023 sarà al 5% per le somme fino a 3mila euro. E sempre per il mondo del lavoro è prevista una decontribuzione con tetto a 6mila euro per le assunzioni stabili di donne e giovani Under 36, degli Over 50 e dei percettori di reddito di cittadinanza. In sostegno alla genitorialità, è stato previsto un mese in più di congedo facoltativo e retribuito (ora passa all’80% dal precedente 30%), utilizzabile fino ai sei anni di vita del figlio (fino al 12esimo anno resta al 30%).

Importanti novità anche in tema di pensioni: scatta Quota 103 (41 anni di contributi e 62 di età), soluzione ‘ponte’ che dovrebbe rimanere in vigore solo per il 2023, in attesa di una riforma più complessiva. La legge di Bilancio 2023 ha confermato poi Opzione donna, cioè la misura riservata a particolari categorie come caregiver, lavori gravosi e attività con disabili, rivisitata in base al numero dei figli: si potrà andare in pensione a 58 anni con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi. Confermata anche la misura dell’Ape sociale (Anticipo pensionistico sociale) per i lavori usuranti. Infine, la è stato introdotto anche un bonus per chi vuole restare al lavoro, cui spetterebbe una decontribuzione del 10%.

Caro energia, Giorgia Meloni, legge di bilancio 2023


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Cecilia Cantadore

Giornalista professionista, Cecilia Cantadore ama raccontare storie di persone e imprese. Dopo la laurea magistrale in Culture e Linguaggi per la Comunicazione all’Università degli Studi di Milano è entrata nel mondo dell’editoria B2B e della stampa tecnica e professionale lavorando per riviste specializzate. Scrive di cultura aziendale, tecnologia, business e innovazione, declinando questi macro temi per le diverse testate cartacee e online con cui collabora come freelance. Dedica il suo tempo libero alla musica, ai viaggi e alle camminate in montagna.

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