Più artigiani, meno digitali: ci salveremo restando analogici?
La tecnologia digitale ha rivoluzionato ogni aspetto della nostra vita, compresa quella lavorativa. Per esempio la fabbrica è diventata, nel tempo, sempre meno analogica e sempre più digitale: nella catena di produzione, al fianco delle persone, ci sono robot e software di automazione. Inoltre in fabbrica gli esseri umani stanno sparendo non solo a causa delle tecnologie: secondo recenti ricerche, il lavoro in catena di montaggio attira sempre meno giovani, che snobbano un lavoro considerato ‘faticoso’ soprattutto a livello fisico.
Che fine faranno, dunque, l’artigianalità e le abilità analogiche dei lavoratori che rendono eccellente la Manifattura italiana? L’Italia è la seconda Manifattura d’Europa grazie alla capacità di industrializzare prodotti artigianali distintivi della nostra produzione territoriale, mantenendo altissima la qualità: come preservare le capacità umane e conciliarle con la necessità di migliorare e ottimizzare i processi di produzione attraverso le tecnologie digitali? E come difendere le nostre eccellenze se la tecnologia consente a tutti di produrre a costi sempre più bassi? Ci vogliono digitali, ma se la via fosse restare analogici?
Gli ospiti della puntata:
Ezio Bruno, CEO di Frandent group
Riccardo Ciambrone, CEO di Cavanna
Giovanni Guffanti Fiori, Consigliere di Amministrazione di Luigi Guffanti 1876
Manlio Marenghi, CEO e Plant Manager di Webasto
Maurizio Traversa, CEO di Eurofork
Cesare Verona, Direttore Generale di Aurora
Con l’intervento di:
Licia Mattioli, CEO di Mattioli