L’assistente virtuale diventa (più) intelligente
Una crescita annuale dell’Intelligent virtual assistant (Iva) del 24,3% dal 2023 al 2030. A stimarlo è Infinity Business Insight, società di ricerche di mercato, la cui stima riguarda il business globale. Molto più ‘intelligenti’ dei più comuni chatbot – tecnologie che si limitano a simulare una conversazione attraverso uno schema logico domanda-risposta preimpostato – gli Iva sono strumenti digitali progettati per simulare interazioni simili a quelle umane e al tempo stesso imparare attraverso sofisticati sistemi di Machine learning.
Spesso sono integrati in siti web, applicazioni e piattaforme per svolgere mansioni come: pianificazione degli appuntamenti; fornitura di informazioni; completamento di transazioni… A tendere, però, diventeranno sempre più una componente chiave dell’automazione di svariate attività, poiché sono diversificabili e adattabili a vari settori sia all’interno di processi aziendali sia nei sistemi di relazione con il cliente finale. Inoltre, possono trovare spazio pure in settori specifici, come l’HR.
La rinnovata capacità di elaborazione del linguaggio
L’analisi di Infinity Business Insight rivela un panorama in rapida evoluzione nel settore dell’Iva; un panorama sempre più competitivo dove soluzioni come IBM Watson, Google Assistant e Amazon Alexa competono con startup emergenti che offrono soluzioni sempre più performanti. I principali fattori competitivi includono la capacità di elaborazione del linguaggio cosiddetto ‘naturale’ – un ramo dell’Intelligenza Artificiale che consente ai computer di comprendere, generare e manipolare il linguaggio umano – e l’integrazione con varie piattaforme al fine di fornire esperienze personalizzate.
A oggi, i leader di mercato altamente specializzati come Anboto Group, Inbenta Technologies, Eidoserve, CX Company, Creative Virtual, Nuance Communications, EGain, Viclone, Synthetix, mirano a espandere il proprio bacino di clientela proponendosi alle aziende più strutturate mentre le startup spesso si specializzano in funzionalità di nicchia o su applicazioni specifiche del settore. Se la crescente domanda di interazioni automatizzate con i clienti e la concorrenza nel mercato favoriscono la ricerca di nuove soluzioni e tecnologie innovative, dall’altra la sfida comune si gioca sul delicato tema del panorama normativo, soprattutto in termini di privacy degli utenti.
Uno studio di QuestIT, realtà di Siena specializzata nella realizzazione di tecnologie proprietarie di AI, condotto su un centinaio di italiane, ha mostrato che da fine 2022 la Pubblica amministrazione, il settore dei servizi finanziari e il mondo delle utility sono i settori che hanno maggiormente puntato sull’utilizzo di assistenti virtuali al fine di accrescere il proprio business e massimizzare l’operatività quotidiana. L’impiego di soluzioni di Iva è quasi altrettanto diffuso tra le software house (12%), gli operatori del settore turistico (11,5%) e della sanità (10%).
Lucrezia Vardanega è giornalista pubblicista con esperienza nel mondo della comunicazione digitale. Ha iniziato il suo percorso giornalistico subito dopo la laurea, cominciando a collaborare con vari magazine online e addentrandosi sempre più nelle varie sfaccettature di questo mestiere sempre in divenire. Con uno sguardo attento e curioso sul mondo che la circonda, resta sempre con la mente aperta per rimanere aggiornata e accrescere le sue competenze. Per ESTE collabora su più fronti, sia online sia offline, con una particolare sensibilità verso i nuovi bisogni di un mercato del lavoro in equilibrio tra antiche tradizioni e moderne tecnologie. Nel tempo libero ama leggere, fare trekking sulle Dolomiti, visitare mostre d’arte e camminare a naso all’insù per la sua amata città d’origine, Venezia.
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