Aggiungi un posto al tavolo (per i lavoratori)
Complici guerre, pandemie, emergenze climatiche e l’avvento delle nuove tecnologie, il contesto in cui viviamo sta rimettendo in discussione la stabilità delle imprese. È a partire da questi presupposti che la Cisl è tornata di recente a ribadire la necessità di aggiornare la governance d’impresa coinvolgendo i lavoratori. E così il 27 novembre 2023, i vertici del sindacato hanno depositato alla Camera le firme a sostegno della legge di iniziativa popolare lanciata ad aprile 2023.
La proposta è nata per dare piena applicazione all’Articolo 46 della Costituzione che recita così: “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”. Ma sebbene l’Italia conti centinaia di buone pratiche incentrate sulla governance partecipativa delle imprese, l’applicazione dei principi della Costituzione ancora faticano a trovare applicazione, in quanto mancano le condizioni strutturali che ne favoriscano la diffusione a un numero sempre maggiore di organizzazioni.
Con tale proposta, la Cisl mira al coinvolgimento dei lavoratori al governo dell’impresa al fine di correggere l’asimmetria del rapporto di lavoro intrinsecamente sbilanciato verso l’azienda e al contempo fa leva sul senso di responsabilità di tutti per promuovere più spazi per la collaborazione. L’obiettivo, infatti è quello in instituire nuove modalità di dialogo tra le imprese e i lavoratori che, per mezzo anche dei loro rappresentanti, si confrontino e condividano opinioni e informazioni per trovare soluzioni comuni alle sfide di oggi e di domani.
Quattro tipologie di partecipazione alla governance delle imprese
Secondo quanto proposto dalla Cisl, la tipologia di partecipazione è stata suddivisa in quattro diverse tipologie: la partecipazione gestionale, che riguarda la presenza di rappresentanti dei lavoratori nei Consigli di amministrazione o di sorveglianza; la partecipazione economico finanziaria, che regola la partecipazione ai profitti e ai risultati dell’impresa disciplinando nuovi strumenti per la rappresentanza di dipendenti azionisti; la partecipazione organizzativa, che definisce e regola il coinvolgimento diretto dei lavoratori dipendenti nelle decisioni che riguardano le fasi produttive, l’organizzazione del lavoro, i processi di miglioramento e la produttività; la partecipazione consultiva, che prevede la consultazione delle rappresentanze sindacali nelle imprese assegnando al confronto tra sindacato e impresa una funzione proattiva e non solo informativa.
Il sindacato sostiene che questa legge comporterebbe una serie di benefici per i lavoratori come l’aumento dei salari, più investimenti, un miglioramento delle condizioni lavorative, maggior stabilità, più produttività e competitività, più sostenibilità sociale e meno delocalizzazioni luoghi di lavoro.
La proposta di legge, tuttavia, non prevede nessun obbligo, ma offre incentivi e meccanismi premianti alle aziende che scelgono spontaneamente di inserire la partecipazione dei loro lavoratori all’interno dei processi decisionali. Per i sostenitori della nuova legge, ora è il momento giusto per mettere attuare in modo capillare ciò che è stato teorizzato nella Costituzione, così come dichiarato nel Manifesto Cisl: “Siamo convinti che i tempi siano maturi per dare seguito alle intuizioni dei padri costituenti e dei fondatori della Cisl creando le condizioni strutturali per un nuovo rapporto tra capitale e lavoro, responsabile e generativo”.
Lucrezia Vardanega è giornalista pubblicista con esperienza nel mondo della comunicazione digitale. Ha iniziato il suo percorso giornalistico subito dopo la laurea, cominciando a collaborare con vari magazine online e addentrandosi sempre più nelle varie sfaccettature di questo mestiere sempre in divenire. Con uno sguardo attento e curioso sul mondo che la circonda, resta sempre con la mente aperta per rimanere aggiornata e accrescere le sue competenze. Per ESTE collabora su più fronti, sia online sia offline, con una particolare sensibilità verso i nuovi bisogni di un mercato del lavoro in equilibrio tra antiche tradizioni e moderne tecnologie. Nel tempo libero ama leggere, fare trekking sulle Dolomiti, visitare mostre d’arte e camminare a naso all’insù per la sua amata città d’origine, Venezia.
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