Lavoro, tu mi stressi
Dinamiche dannose come la competizione interna e i carichi di lavoro eccessivi influenzano negativamente il benessere e la produttività dei lavoratori, con conseguenze come lo stress prolungato e la diminuzione delle performance. Secondo un’indagine condotta da Asterys, azienda di sviluppo organizzativo che opera attraverso un network internazionale di Facilitatori di trasformazione ed Executive coach, presentata a Milano durante l’evento L’evoluzione necessaria, l’81% dei dipendenti riporta impatti negativi sulla salute e il benessere a causa delle dinamiche nocive aziendali, mentre solo il 47% ritiene di avere pari opportunità di esprimere il proprio potenziale.
La ricerca, che ha coinvolto 600 partecipanti in Italia, ha esaminato i modelli organizzativi, le dinamiche disfunzionali e le preferenze dei dipendenti. Le preoccupazioni che emergono riguardano, in particolare, la prevalenza della struttura gerarchica tradizionale (71%), con decisioni centralizzate e limitata autonomia per i collaboratori. Si evidenzia, invece, che ciò che più desiderano i dipendenti sono pari opportunità di esprimere il proprio potenziale (36%), relazioni basate su fiducia e partnership (31%) e responsabilità chiare all’interno del team (28%).
Un modello privo di gerarchie e incentrato sulla persona
Un ambiente lavorativo poco stimolante può compromettere la capacità di attrarre e trattenere talenti chiave, rischiando di perdere risorse cruciali per lo sviluppo aziendale. Secondo l’indagine, i principali fattori che influenzano la decisione dei lavoratori di cambiare azienda o lavoro includono un aumento dello stipendio (55%), opportunità di carriera (37%) e un ruolo più significativo (31%). Tuttavia, un’ampia percentuale degli intervistati considera importanti anche altri fattori, come lavorare in un contesto meritocratico ed equo (33%), svolgere un lavoro più gratificante (33%), avere la possibilità di scegliere il luogo di lavoro (30%) e una cultura aziendale in linea con i propri valori (29%).
“Dall’analisi dei dati emerge che molte aziende italiane sono caratterizzate da dinamiche nocive e da un sistema organizzativo spesso limitante. Nessuna delle strutture organizzative adottate è esente dalla maggior parte delle disfunzionalità. Le aziende fanno fatica a creare lo spazio per pratiche virtuose di cui esse stesse hanno bisogno e che le persone desiderano. È necessario ripensare completamente il modo di concepire l’organizzazione e crearne uno che favorisca l’emergere della cultura e delle pratiche manageriali virtuose che le persone cercano”, dichiara Giovanna D’Alessio, Partner di Asterys.
Asterys accompagna imprese di tutti i settori che intendono promuovere un cambiamento culturale e organizzativo, introducendo nuovi modelli organizzativi agili e adattabili a un ambiente imprevedibile e complesso. La loro iniziativa principale, AEquacy, è un modello organizzativo innovativo incentrato sulla persona e privo di gerarchie. Grazie ai suoi cinque principi fondamentali (che comprendono l’orientamento allo scopo e ai valori, l’auto-organizzazione, l’equalità, la trasparenza e l’adattabilità), AEquacy promuove un ambiente di lavoro dinamico, inclusivo e orientato al successo a lungo termine. Già adottato con successo da aziende come Nespresso, questo modello favorisce la creatività, l’innovazione e un maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni aziendali.
Classe 1996, Martina Midolo è giornalista pubblicista e si occupa di social media. Scrive di cronaca locale e, con ESTE, ha potuto approfondire il mondo della cultura d’impresa: nel raccontare di business, welfare e tecnologie punta a far emergere l’aspetto umano e culturale del lavoro.
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