Tutte le facce dell’innovazione in mostra a Bi-Mu 2024
È uno degli eventi simboli dell’innovazione tecnologica e nell’edizione 2024 si concentra sul tema tutte le facce dell’innovazione”. Si è aperta il 9 ottobre la 34esima fiera Bi-Mu, promossa dall’Ucimu-Macchine per produrre (il 12 ottobre è prevista la cerimonia di chiusura) che si concentra su tecnologie avanzate, intelligenza artificiale e controllo qualità, settori che rappresentano il futuro del manifatturiero e sono il motore per la crescita competitiva e sostenibile.
A proposito di sostenibilità, il tema è centrale per la fiera, tanto che nella cerimonia di inaugurazione dell’evento, Roberto Foresti, Deputy General Manager di Fiera Milano ha spiegato che i padiglioni del villaggio fieristico ospitano il più grande parco solare europeo del settore, che contribuiscono a coprire il 30% dei consumi dell’azienda.
All’evento che dato il via alla fiera era presente anche Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, che ha sottolineato l’importanza della neutralità tecnologica per realizzare gli obiettivi di sostenibilità, ribadendo l’importanza di scegliere liberamente le soluzioni e focalizzando l’attenzione sulla competitività che nasce dall’innovazione piuttosto che sui costi.
Il padrone di casa Riccardo Rosa, Presidente di Ucimu-Sistemi per produrre, alla sua prima fiera nella nuova veste (“Per 40 anni ho vissuto l’evento come espositore”, ha detto dal palco) ha celebrato i numeri dell’edizione 2024 di Bi-Mu, che vede la partecipazione di 750 espositori (+9% rispetto alla scorsa edizione), di cui circa il 37% provenienti dall’estero, sparsi per quattro padiglioni della fiera di Rho.
Il Manifatturiero cerca le competenze del presente
Numerose le aree tematiche promosse in questa edizione della fiera: RobotHeart: (dedicata alla robotica, alla automazione e alle tecnologie connesse, inclusi sistemi di Intelligenza Artificiale, AI, per il Manifatturiero); piùAdditive (macchine, materiali e software per la produzione con tecnologie additive); Bi-Mu Digital (software, tecnologie per la connettività, gestione dei dati, cybersecurity e sensoristica); Metrology & Testing (strumenti di misura, macchine di prova, visione artificiale e controllo qualità); Power4Machines (soluzioni, sistemi e componenti meccatronici per la trasmissione di potenza); Heat and Surface Treatments (macchine, impianti e trattamenti di superficie e trattamenti termici); The composites (produttori di compositi e macchine per la lavorazione degli stessi): Consulting & Certification: (servizi di consulenza per digitalizzazione, cybersecurity, sostenibilità e ambiente, oltre a servizi finanziari).
Un’iniziativa nuova per la fiera è Education & Job, occasione di contatto tra le aziende espositrici e i talenti in cerca di opportunità professionali: il programma è organizzato in collaborazione con Randstad, una delle principali agenzie di risorse umane, per facilitare il matching tra domanda e offerta di lavoro. L’iniziativa mira a creare un collegamento diretto tra il mondo della scuola e quello delle aziende di produzione, offrendo ai giovani talenti la possibilità di entrare in contatto con le realtà aziendali presenti alla fiera. Durante l’evento, sono organizzati incontri e workshop per aiutare i partecipanti a comprendere meglio le esigenze del mercato del lavoro e a sviluppare le competenze necessarie per inserirsi con successo nel settore manifatturiero.
A proposito di iniziative per il Manifatturiero, Rosa è intervenuto per ribadire la necessità di rendere strutturali i sostegni all’innovazione tecnologica per le aziende. Tra il calo fisiologico della domanda per i produttori di macchine utensili (che avevano però fatto il pieno tra il 2021 e il 2023) e le questioni geopolitiche, le imprese hanno bisogno di aiuti certi e a poco servono gli interventi come il programma di Industria 5.0 se proprio questa iniziativa non è prolungata, visto che i suoi decreti attuativi sono arrivati in ritardo. Inoltre nel 2025 si esaurisce il piano 4.0 e per questo Ucimu ha proposto un programma di sviluppo strutturale da introdurre dal 2026.
Tra gli ospiti della cerimonia inaugurale c’era Federico Faggin, lo storico inventore del microchip, reduce dalla recente pubblicazione del suo ultimo libro dal titolo libro Oltre l’invisibile, dove scienza e spiritualità s’incontrano (Mondadori, 2024): lo scienziato ha raccontato il suo percorso formativo-lavorativo, sin dalle sue prime esperienze nel cercare di capire le macchine, passando dalla formazione tecnica e dai lavori in Olivetti per poi arrivare agli Usa con la progettazione dei primi microprocessori di Intel e con la fondazione di un’azienda di intelligenza artificiale basata sulle reti neurali nel 1986 (nell’advisory board c’era anche Geoffrey E. Hinton, premio Nobel per la Fisica 2024). Rispetto all’AI, Faggin ha chiarito la tecnologia non sarà mai cosciente, ma questo non implica che l’obiettivo sia gestire in modo etico e intelligente questa tecnologia. Ne va del nostro futuro.
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