Attacchiamoci all’AI (per rilanciarci)
Sarà pur vero che è ancora poco utilizzata. L’Intelligenza Artificiale (AI), almeno tra le Piccole e medie imprese (PMI), è solo al 18% di diffusione secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. Ma lo strumento è ormai tra noi, per restare. E non deve spaventare: “Bisogna pensare che in Italia la curva demografica è sfavorevole”, ha affermato Vincenzo Esposito, Country Manager per l’Italia dal palco del Microsoft AI Tour, nella sua tappa romana di ottobre 2024. “In un Paese che invecchia diventa necessario fare di più con meno, in maniera intelligente e ingegnosa”.
Il problema in sostanza non è la perdita di posti di lavoro, perché a compensarla c’è un’altra carenza, anch’essa ormai inarrestabile, cioè quella delle persone occupabili. Entro il 2040 le previsioni indicano che mancheranno in Italia circa 3,7 milioni di lavoratori. Poco importa quindi se l’AI distruggerà posti di lavoro: la verità è che servirà anche per tappare i buchi di una forza lavoro che si contrae.
“L’Italia è un Paese a forte vocazione imprenditoriale”, ha poi ricordato Esposito. Quindi da valutare ci sono anche gli effetti che l’AI produrrà sul sistema economico complessivo. Secondo i calcoli di Microsoft, l’avvento della nuova tecnologia equivarrà a 312 miliardi di Prodotto interno lordo in più – il 18% del totale – nel giro di tre lustri. Per le PMI il valore sarebbe pari a 122 miliardi.
Con l’AI si rilancia la produttività
Il colosso statunitense dell’informatica ha messo al centro l’Italia per i suoi prossimi investimenti. L’annuncio è che nei prossimi due anni saranno iniettati 4,3 miliardi di euro per espandere l’infrastruttura di data center cloud e dell’AI. In parallelo sarà allestito un piano di formazione sulle competenze digitali per 1 milione di italiani entro la fine del 2025. L’obiettivo è rendere il Paese una delle più grandi regioni data center di Microsoft in Europa, facendo da hub anche per il Mediterraneo e il Nord Africa. “Gli investimenti per il cloud e l’AI, insieme con la formazione sulle competenze, aiuteranno a garantire un ampio accesso alla tecnologia necessaria perché gli italiani e l’economia prosperino in questa era dell’AI” ha assicurato Satya Nadella, CEO di Microsoft.
Che calare l’AI nei processi aziendali faccia crescere la produttività è provato. “Il 47% delle aziende che utilizzano soluzioni di AI segnala un aumento della produttività del 5%, mentre nel 74% di queste la crescita è dell’1%”, ha argomentato Esposito, ricordando come l’Italia, così come l’Europa e a differenza di Cina e Stati Uniti, non brilli per produttività. La crescita dell’indicatore che si è registrata negli ultimi 20 anni è pari infatti al solo +1,6%.
Le possibilità accessibili sono invece infinite: “Bisogna sperimentare e sporcarsi le mani per capire quanto la tecnologia sia duttile e malleabile”, è l’invito del Country Manager di Microsoft in Italia. I risultati a cui si arriva sono talvolta insperati, arrivando a creare soluzioni che si scoprono lavorando, ma che non erano state immaginate. “Un po’ come era successo con Excel, all’inizio un perfetto sconosciuto mentre poi si è iniziata a creare una community intorno”.
La tecnologia come assistente del lavoro
Il principale strumento di AI messo a punto da Microsoft è Copilot, assistente digitale progettato per aiutare gli utenti sui propri dispositivi. Tra le funzionalità disponibili ci sono bozze di contenuto, suggerimenti per scrivere meglio un testo o inserire immagini e banner, creazioni di presentazioni PowerPoint da documenti Word. La novità sono i Copilot Agent: “Nuove App per un mondo alimentato dall’AI che lavorano per conto di un individuo, di un team o di una funzione aziendale per eseguire e orchestrare determinati processi”, è spiegato sul sito dell’azienda statunitense. Ancora una volta però, niente paura: per il momento a venire meno sono solo le operazioni di routine; per il resto, ovvero la creatività e il controllo, rimangono in mani umane.
Le aziende stanno cominciando a prendere confidenza con i nuovi mezzi: “Abbiamo cominciato con 400 utenze nel 2023, arriveremo a 2.500 entro la fine del 2024”, ha fatto sapere Enrico Contini, Chief Human Resources Officer di Lavazza, azienda da 3 miliardi di euro di fatturato. Un successo anche in Rina, società di consulenza tecnologica, dove hanno fatto sapere di aumenti di produttività anche del 19%. Quello che viene più richiesto dai clienti sono tecnologie che rendano la vita più semplice e azzerino i sistemi farraginosi. Tra i risultati ottenuti applicando le innovazioni ci sono vantaggi, per esempio, sulla revisione contrattuale o sul rework nella reportistica. Ma per arrivare a questi risultati è necessario formare le persone: “Bisogna porsi obiettivi graduali per abituare ai comportamenti digitali e farli entrare nella routine, cambiando il modo di lavorare”, ha commentato Matteo Fiocchi, Group Head of Talent, Performance and Reward di Unipol.
Anche la Pubblica amministrazione è entrata nel sistema. All’evento di Microsoft è stata presentata Julia, l’assistente virtuale basata sull’AI e pensata per la città di Roma: la Capitale, infatti, nel 2025 ospita il Giubileo e sarà una sfida di grandi dimensioni. “Aiuterà gli oltre 35 milioni di visitatori in arrivo per elaborare e rendere accessibili dati sulla città: informazioni e consigli su hotel, ristoranti, trasporti, patrimonio culturale e attività ricreative”, è quanto promesso dalla tecnologia del colosso di Redmond.
Giornalista professionista, classe 1981, di Roma. Fin da piccola ha avuto il pallino del giornalismo. Raccontare i fatti che accadevano, quale mestiere poteva essere più bello di così? Laureata in Giurisprudenza alla Sapienza nel 2006 con un Erasmus a Madrid. Nel 2009 ha conseguito il master in Editoria, giornalismo e management culturale, di nuovo alla Sapienza. Nel mentre gli stage (Associated Press, Agi e Adnkronos) e i primi articoli per i giornali, quasi sempre online. All’inizio si è occupata di cultura e spettacoli, con il tempo è passata a temi economici, soprattutto legati al mondo del lavoro. Che è il settore di cui si occupa principalmente anche oggi.
inverno demografico, produttività, Intelligenza artificiale