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Bonomi: “Il 2025 anno delle decisioni cruciali di politica industriale”

È un appello a tutte le aziende, chiamate nel 2025 a prendere decisioni cruciali e non più rinviabili, soprattutto in ambito di politica industriale. Ha scelto il suo profilo Linkedin, Carlo Bonomi, Presidente di Fiera Milano ed ex numero uno di Confindustria, associazione che ha guidato dal 2020 al 2024, per parlare di imprese e delle sfide per il nuovo anno. In particolare, l’invito è di non ripetere gli errori del passato. E per chiarire il concetto, Bonomi ha ricordato il famoso caso di Kodak che “a causa di una decisione errata e fatale” – cioè scegliendo di non innovare per tutelare la propria posizione di mercato – è finita in bancarotta, diventando “uno dei più grandi errori imprenditoriali della storia”.

Nel 1975, infatti, la multinazionale statunitense era leader indiscussa nel settore fotografico, con un valore di mercato di 31 miliardi di dollari. Ma qualcosa stava per cambiare tutto: Bonomi ha ricordato che Steve Sasson, un giovane appena laureato in Ingegneria Elettronica presso il Rensselaer Polytechnic Institute, aveva inventato una macchina fotografica che non aveva bisogno della pellicola (all’epoca Kodak vendeva 2,5 miliardi di rullini nel mondo ogni anno). I dirigenti della multinazionale suggerirono a Sasson di brevettare la sua macchina, ma poi di farla sparire.

Non volevano uccidere la loro mucca da soldi”, ha scritto Bonomi nel post sul social dedicato al lavoro. “Avevano troppo da perdere; o almeno così credevano”. Infatti bastarono pochi anni perché le fotocamere digitali invadessero il mercato, con i competitor di Kodak che si impegnarono subito per adattarsi al nuovo mercato. Eppure, come lo stesso ex Presidente di Confindustria ha ricordato, invece di aggiornarsi, l’azienda di Rochester decise di raddoppiare gli investimenti per realizzare le macchine fotografiche a pellicola usa e getta. Nel breve periodo, ha puntualizzato Bonomi, “la strategia sembrava funzionare”, perché il mercato delle pellicole era ancora in espansione.

Ma bastarono pochi anni perché la crisi fosse certificata dai numeri, con il boom delle fotocamere digitali e l’abbandono progressivo di quelle usa e getta, e le azioni di Kodak che persero il 75% del loro valore. A inizio 2021 l’azienda venne dichiarata fallita e arrivò il licenziamento di 28mila dipendenti. “Tutto perché l’avidità del profitto a breve aveva oscurato la visione sul futuro”, ha commentato Bonomi. “La grande ironia era che Kodak aveva inventato il futuro digitale e poi ha tentato di cancellarlo per proteggere il passato”.

Qual è la lezione suggerita dall’ex di Viale dell’Astronomia? “A volte la più grande minaccia non è la concorrenza, ma il tuo successo che ti impedisce di innovare”. E secondo Bonomi Kodak non è un caso unico, perché ce ne sono altri “altrettanto famosi”. “Ricordiamoci sempre una delle ragioni del successo del brillante Steve Jobs che diceva: ‘Se qualcuno può cannibalizzare la nostra attività, allora lo faremo noi per essere i primi’”. Intelligenti pauca.

Kodak, propositi 2025, red, politica industriale, carlo bonomi

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