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L’AI Lab di Microsoft si fa in tre e guarda (anche) alle PMI

È già trascorso un anno dal lancio di AI Lab, il progetto di Microsoft Italia presentato nel 2024 per promuovere l’adozione responsabile dell’Intelligenza Artificiale Generativa (AI Gen) nelle imprese italiane: Lab è, infatti, l’acronimo di learn, adopt e benefit. A inizio febbraio 2025 è dunque già tempo di bilanci per l’iniziativa che nel tempo ha ottenuto la ‘sponsorizzazione’ anche della corporate e si è già evoluta con iniziative specifiche per le grandi aziende, ma pure per le Piccole e medie imprese (PMI). D’altra parte, l’AI Gen è per l’Italia una grande occasione per sbloccare la produttività – Ambrosetti ne stima un aumento del 18% proprio grazie all’adozione delle nuove tecnologie – e per contribuire a risolvere le sfide demografiche: entro il 2040 ci saranno quasi 4 milioni di lavoratori in meno e l’AI Gen può ribilanciare il gap.

A dare un’idea dei contorni del progetto sono i numeri dell’AI Lab, illustrati da Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia: in 12 mesi hanno collaborato circa 400 aziende e sono stati sviluppati oltre 600 progetti di applicazione di AI Gen in vari settori; ha inoltre formato 150mila persone e realizzato partnership con 35 tech partner e oltre 20 collaborazioni tra università, incubatori ed enti.

Ma la stessa soluzione di AI Gen continua a evolvere adattandosi allo sviluppo della tecnologia e ai cambiamenti nel modo di lavorare delle persone. Dai dati condivisi, è emerso che sono circa 200mila gli utenti delle grandi aziende che utilizzano Copilot – l’applicazione di AI Gen di Microsoft – e sono riusciti a liberarsi di alcune attività, ritrovandosi tempo extra. “Non c’è un ‘momento zero’ dell’AI: man mano che la si usa, la si impara a usare“, ha affermato Esposito.

Le iniziative per grandi e piccole aziende

Tra i casi di successo generati grazie alla collaborazione con AI Lab, sono stati presentati quello con il Comune di Roma, con Brembo e con Sace. Nel primo caso, è stato implementato il chatbot Julia per migliorare l’esperienza dei visitatori e ridurre i tempi di attesa; nel secondo, invece, è stata utilizzata l’AI Gen per accelerare la ricerca e lo sviluppo di nuove idee, riducendo i tempi da giorni a minuti; infine nell’ultimo caso è stato applicato Copilot per aumentare la produttività dei dipendenti, liberando 20 ore al mese per ciascuno da reinvestire in benessere.

Come anticipato, le iniziative di AI Lab, non si fermano qui. Nel 2025 il progetto evolve e si declina in tre iniziative principali: AI Lab For Industries; AI Lab For Italy; AI Lab For Good. Nel primo caso l’iniziativa è rivolta a grandi e medie imprese nei settori Retail, Manufacturing, Finance, Energy e Government, per accompagnarle nella trasformazione AI. AI Lab For Italy è, invece, dedicata alle PMI italiane e ha l’obiettivo di sostenere l’eccellenza del Made in  Italy, in collaborazione con associazioni come Confapi e Confesercenti, e tech partner come Var Group e Lodestar. Con la terza iniziativa – AI Lab For Good – Microsoft progetta e promuove la formazione, l’inclusione e l’accessibilità legata all’AI, con accordi con università e progetti come quello con il Politecnico di Milano.

Gli altri casi presentati al ‘giro di boa’ dell’anno di vita di AI Lab sono stati i progetti dell’Ospedale San Raffaele, dell’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato e di Fondazione Cariplo. Nel primo caso, durante l’emergenza Covid, l’AI Gen ha permesso di sviluppare una piattaforma per la segmentazione dei pazienti, riducendo del 27% i ricoveri e risparmiando ingenti risorse pubbliche. Nel secondo l’uso di Copilot ha permesso ingaggio e reingaggio delle persone, mentre il chatbot Mia ha consentito ai consumatori di riconoscere i prodotti autentici Made in Italy. Infine, Fondazione Cariplo ha sottolineato l’importanza dell’AI per la collaborazione e l’organizzazione.

Potenziare e formare le competenze nell’AI

È chiaro, dunque, che la tecnologia è la protagonista della nuova rivoluzione industriale, al pari di ciò che sono stati in passato il vapore, l’elettricità e i computer. Per questo un approfondimento a parte riguarda la formazione in ambito AI Gen. Le stime indicano che il 60% del personale prevede che il lavoro cambierà con l’AI e questo comporta che le persone richiedano il potenziamento di certe competenze e l’approfondimento di altre nuove (vale per l’82% dei leader e per il 76% dei professionisti; dati: World Trend Index, 2023).

L’AI Act – il quadro normativo realizzato dall’Unione europea per disciplinare l’uso dell’AI nel Vecchio Continente ed entrato in vigore il 2 febbraio 2025 – prevede proprio il diritto alla formazione sulla nuova tecnologia. E per rispondere a questa nuova necessità di aziende e persone, Microsoft ha lanciato l’AI Skills Navigator, un punto di ingresso per i corsi sull’AI, e l’AI Skills4All, un corso di 90 minuti per conoscere tutto ciò che serve sull’AI, dedicato anche alle PMI.

Non c’è più bisogno di evidenziare che l’AI è una grande opportunità per l’Italia, sia per potenziare la produttività sia per liberare tempo da attività a basso valore aggiunto. Per il momento Microsoft Italia s’è data l’obiettivo di raggiungere 1 milione di persone perché posseggano le competenze in AI. Saranno gli ambasciatori della tecnologia che è già diventata un alleato della quotidianità di tutti.

Intelligenza Artificiale Generativa, AI Gen, AI Lab, Microsoft Italia


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Dario Colombo

Articolo a cura di

Giornalista professionista e specialista della comunicazione, da novembre 2015 Dario Colombo è Caporedattore della casa editrice ESTE ed è responsabile dei contenuti delle testate giornalistiche del gruppo. Da luglio 2020 è Direttore Responsabile di Parole di Management, quotidiano di cultura d'impresa. Ha maturato importanti esperienze in diversi ambiti, legati in particolare ai temi della digitalizzazione, welfare aziendale e benessere organizzativo. Su questi temi ha all’attivo la moderazione di numerosi eventi – tavole rotonde e convegni – nei quali ha gestito la partecipazione di accademici, manager d’azienda e player di mercato. Ha iniziato a lavorare come giornalista durante gli ultimi anni di università presso un service editoriale che a tutt’oggi considera la sua ‘palestra giornalistica’. Dopo il praticantato giornalistico svolto nei quotidiani di Rcs, è stato redattore centrale presso il quotidiano online Lettera43.it. Tra le esperienze più recenti, ha lavorato nell’Ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato italiane, collaborando per la rivista Le Frecce. È laureato in Scienze Sociali e Scienze della Comunicazione con Master in Marketing e Comunicazione digitale e dal 2011 è Giornalista professionista.

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