Competenze tecniche

Allarme mancanza di personale (e di competenze)

Una ricerca, ripresa dalla BBC, della Open University con sede nel Buckinghamshire britannico, ha evidenziato che le aziende si aspettano una carenza di personale qualificato, acuita con la pandemia, destinata a protrarsi per i prossimi cinque anni e con essa i suoi effetti (per esempio la crescita del potere contrattuale dei lavoratori e delle lavoratrici dei settori in sofferenza in termini di aumenti salariali o di modelli di lavoro più flessibili).

Yolk Recruitment, società di recruiting con sede a Cardiff, ha fornito alcuni dati sul mercato del lavoro del Galles, rilevando che le offerte di lavoro sono aumentate del 35% rispetto ai livelli pre-pandemia. Nonostante questo, la disoccupazione nel Paese è cresciuta dallo 0,2% al 4% rispetto al trimestre giugno-luglio-agosto del 2020.

Con un’offerta scarsa a fronte di una domanda crescente, in Galles mancano conducenti di camion, tecnici specializzati e operatori finanziari. Ma anche il settore dell’ospitalità avverte carenza di personale e se da un lato gli stipendi nel settore sono in aumento dall’altro alcuni pub e ristoranti hanno deciso di chiudere temporaneamente per mancanza di persone. “Ci sono molti datori di lavoro che stanno cercando di trattenere il personale che cerca di lasciare l’azienda”, ha commentato Pavan Arora, Direttore Commerciale di Yolk Recruitment, che fa notare quante siano in questo momento le contro offerte per i candidati più richiesti, consci che possono far leva su questo per ottenere di più dal loro attuale datore di lavoro.

La carta della formazione su misura

La ricerca del polo universitario di Milton Keynes ha portato in luce però che il problema non è propriamente una novità: la carenza di competenze, anche per i ruoli entry level, esiste da diversi anni e, secondo le aziende coinvolte nella ricerca della Open University, è destinata a continuare.

Per questa ragione università e college stanno collaborando con le imprese per offrire apprendistati o formazione su misura (in Italia va in questa direzione la recente legge di riforma sugli Istituti tecnici superiori, Its). Le aziende di ospitalità si sono già mobilitate proprio per rispondere a questa situazione.

Il gruppo di ristoranti del Galles settentrionale Dylan’s sta lanciando, per esempio, un’accademia e progetti di collaborazione con scuole e college per reclutare e formare il personale. In questo caso David Retallick, Direttore Marketing del ristorante, ha sottolineato la volontà di presentare ai tirocinanti modelli di lavoro volti a scardinare l’idea di orari proibitivi e basse retribuzioni tradizionalmente associati ai lavori del settore dell’ospitalità. “Stiamo limitando le ore, non stiamo facendo lavorare le persone nel fine settimana o su doppi turni e stiamo pagando al di sopra del salario minimo per i giovani dai 16 ai 21 anni”. I prossimi anni sono pronti a dimostrare se iniziative come queste siano destinate a funzionare o meno sul lungo termine.

Fonte: BBC

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Erica Manniello

Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.

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