Arrivano i minibond per le piccole imprese in crisi

Mani che si stringono, come quelle di due vecchi amici. Vigorose, energiche, appassionate, mosse da sentimenti opposti, ma che si attraggono per vivere due esigenze complementari, che sanno di buono: l’una aiutare, l’altra essere aiutata.

Un logo davvero autoesplicativo quello di Tutti Uniti, la piattaforma implementata da un gruppo di nove giovani professionisti italiani, a maggioranza femminile, di stanza lungo l’asse Roma–San Francisco, che hanno fatto leva sulla loro amicizia per abbattere le distanze grazie al web e porsi un grande obiettivo: sostenere in un’ottica futura le Piccole e medie imprese italiane, costrette a sospendere le attività a seguito dei provvedimenti governativi disposti in relazione al diffondersi del coronavirus.

“Sin dalle prime avvisaglie dell’attuale emergenza, ho sempre ritenuto che il recupero del tessuto economico del nostro Paese, seriamente compromesso da questa situazione unica nel suo genere, debba passare attraverso un sostegno concreto a quegli esercizi commerciali, anche artigianali, che spesso rappresentano il cuore pulsante di città e province”, dichiara Alister La Bella, l’ideatore di questa iniziativa senza scopo di lucro. “È una soluzione per tentare di non disperdere definitivamente quel bagaglio intriso di memoria storica, che ogni imprenditore ha contribuito a costruire con tanta fatica negli anni a vantaggio del territorio in cui ha operato”.

C’è una semplice, ma precisa governance che il gruppo si è imposto per mediare dal punto di vista temporale intuibili e inevitabili differenze di fuso orario tra Italia e Stati Uniti d’America. Così l’equilibrio lo si è trovato alle 21, ora locale – mentre in California è pieno giorno –, quando tutti i componenti del team si collegano con pc, smartphone o tablet per condividere lo stato dell’arte e predisporsi a nuove azioni.

‘Ossigeno’ per gli imprenditori in difficoltà

In cosa si sostanzia questa piattaforma, assolutamente user friendly nella logica applicativa e nel suo utilizzo? Dopo essersi registrato, il titolare avrà la possibilità di pubblicizzare il proprio esercizio commerciale e gli utenti che accederanno al suo profilo potranno comprare un buono, il cui valore viene preventivamente fissato dall’inserzionista, da utilizzare alla ripresa dell’attività. In questo modo gli acquisti effettuati consentiranno di ‘dare ossigeno’ all’imprenditore-artigiano in questo periodo di chiusura. Una sorta di minibond a tutti gli effetti.

Non manca la dovuta sensibilità al mondo delle associazioni e delle onlus, che possono mettersi in vetrina per illustrare al meglio la loro missione e ricevere un concreto sostegno attraverso una donazione da parte dei visitatori, così come chi volesse mettere a disposizione il proprio tempo per aiutare persone in difficoltà, anche per le necessità più ordinarie, può inserire nel portale la propria scheda e circoscrivere un ambito geografico di intervento.

Ampliamento dei servizi della piattaforma

Anche per Tutti Uniti si prospetta una fase 2, all’insegna di un salto di qualità che punta a far ampliare la platea dei beneficiari. “In questi giorni stiamo valutando l’opportunità di creare valore aggiunto attivando un servizio di delivery”, aggiunge La Bella. “Siamo allo stesso tempo convinti che la nostra piattaforma, adeguatamente rimodulata, possa soddisfare anche le esigenze di chi, per esempio, non gestisce direttamente un sito internet oppure di chi vuole finalmente affrancarsi da elevati costi fissi di gestione. Non escludiamo di avviare anche un servizio di supporto psicologico per coloro che si sono visti improvvisamente escludere dal mondo del lavoro”.

Intuendo le potenzialità della piattaforma, il caso da ultimo descritto è da ricondursi a qualche professionista che comincia a bussare alla porta di Tutti Uniti. Per ora i numeri non sono ancora significativi, ma è un fenomeno che il gruppo dei promotori intende monitorare con attenzione, perché spesso scatta una sorta di pudore nelle difficoltà che induce a non esporsi.

E invece i numeri in generale? “Siamo molto soddisfatti. Dopo circa due settimane dalla diffusione della piattaforma gli accessi hanno superato quota 20mila”, conclude La Bella. “Ciò non significa che altrettante siano state le manifestazioni di interesse economico, ma basterà essere perseveranti e continuare a unire le forze per una causa nobile e i frutti non tarderanno ad arrivare per tanti imprenditori che si sono già affidati, e si affideranno, anche alla nostra piattaforma per risalire la china”. Dove non può arrivare lo Smart working, arriva la solidarietà.

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Tomasin

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