Arte

Arte, liberaci dal (digi)male

La fruizione del tempo libero si è modificata negli anni, il lock­down ci ha obbligato a nuove modalità di accesso ai contenuti e le persone sono sempre più abituate ad abitare mondi virtuali. La tecnologia è entrata nel mondo dell’arte e la sfida è utilizzarla per migliorare l’offerta non per traferirla nel mondo digitale. Con­templare un’opera d’arte è un’esperienza intima, coinvolge la nostra spiritualità e riesce a modificare il nostro stato d’a­nimo. Perché la magia accada l’espe­rienza deve essere reale, supportata da strumenti digitali per potenziare il sup­porto informativo ma mai mediata da una infrastruttura tecnologica”.

Il pen­siero di Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani, con una storia perso­nale dedicata alla cultura e all’arte, non lascia spazio a fraintendimenti. Parliamo di arte, tempo libero e tecnologia e il messaggio è chiaro: strumenti digitali, device di ogni tipo e Intelligenza Arti­ficiale rappresentano un supporto per la fruizione delle opere e sono vitali tutte le attività legate a conservazione e restauro.

Ma la Cappella Sistina, per fare un esempio, richiede una predispo­sizione alla contemplazione che non è possibile trasferire in un mondo digitale. E la sfida della prima donna nominata da Papa Francesco a dirigere i Musei Vati­cani è questa: coniugare la tradizione del nostro inestimabile patrimonio arti­stico con l’utilizzo di nuove tecnologie che possano e potenziare e facilitare l’e­sperienza delle persone. E far sì che l’e­sperienza virtuale non venga preferita all’esperienza digitale.

Come fare? La conversazione con Barbara Jatta parte da una riflessione: come si costruisce oggi un’offerta culturale per far sì che il tempo libero non venga monopolizzato dal digitale. Il tempo libero rappresenta una dimensione importante ma il digi­tale ne erode alle persone sempre di più. Come si lavora a una proposta culturale in un momento dove si tende ad abitare mondi digitali piuttosto che fare espe­rienze reali?

“Non c’è dubbio che una visita reale ai luoghi, una fruizione dal vivo della bel­lezza, non potrà mai essere paragonata a una visita virtuale. Questo poteva essere vero durante il lockdown causato dalla pandemia. E l’abbiamo riscontrato diret­tamente appena terminate le restrizioni: le visite sono aumentate, a testimonianza di un ritrovato bisogno di fruizione vera, reale dei luoghi. E rispondiamo a questo bisogno con offerte rivolte al tempo libero di tutti, non soltanto dei turisti. Anche chi lavora e dispone di tempi contingen­tati, può trovare spazi. E, in previsione del Giubileo del 2025, amplieremo ancora di più le possibilità di visita.

L’offerta culturale è anche un veicolo per alimentare una cittadi­nanza attiva e costruire conoscenza in un momento delicato, nel quale il tempo libero rischia di essere mono­polizzato, come dicevamo, dalle tecnologie digitali…

Il museo, con le sue collezioni, rappresenta un luogo di incontro privilegiato. Con questa pro­spettiva abbiamo ampliato l’offerta con momenti di approfondimento: apri­remo due nuove sale, organizzeremo un evento dedicato alla nostra collezione di ceramica che comprende una farmacia antica. Diversificare con nuove offerte fa parte della nostra formazione: l’o­biettivo non è soltanto proporre visite ‘standard’, ma anche approfondimenti culturali tematici. Con questa logica abbiamo progettato una nuova inizia­tiva, i giovedì dei musei, ampliando di fatto così la proposta e offrendo nuove prospettive.

Secondo lei sta cambiando, o è già cambiato, il concetto di fruizione del tempo libero?

Non c’è dubbio che la frui­zione del tempo libero sia cambiata rispetto al passato: se penso ai tempi dei miei genitori o dei miei nonni gli stimoli sono enormemente cresciuti. C’è una un’offerta maggiore e i musei possono essere veramente un luogo di crea­zione di opportunità diverse: aperture serali, convegni, presentazioni di libri ma anche ini­ziative speciali. La nostra istituzione sportiva, Athletica Vaticana, organizzerà momenti di dialogo con degli sportivi, ad esempio.

Abbinare arte e sport è un modo per far sì che il consumo culturale si faccia spazio negli orizzonti delle persone?

La parola chiave è coinvolgimento. Con questo spirito abbiamo organizzato all’interno dell’area dei Musei Vaticani incontri con due pallavoliste paraolim­piche per approfondire i legami tra arte e sport.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Maggio-Giugno 2023 di MIT Sloan Management Review Italia.
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arte, Barbara Jatta, Musei Vaticani


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Chiara Lupi

Articolo a cura di

Chiara Lupi ha collaborato per un decennio con quotidiani e testate focalizzati sull’innovazione tecnologica e il governo digitale. Nel 2006 ha partecipato all’acquisizione della ESTE, casa editrice storica specializzata in edizioni dedicate all’organizzazione aziendale, che pubblica le riviste Sistemi&Impresa, Sviluppo&Organizzazione e Persone&Conoscenze. Dirige la rivista Sistemi&Impresa e governa i contenuti del progetto multicanale FabbricaFuturo sin dalla sua nascita nel 2012. Si occupa anche di lavoro femminile e la sua rubrica "Dirigenti disperate" pubblicata su Persone&Conoscenze ha ispirato diverse pubblicazioni sul tema e un blog, dirigentidisperate.it. Nel 2013 insieme con Gianfranco Rebora e Renato Boniardi ha pubblicato il libro Leadership e organizzazione. Riflessioni tratte dalle esperienze di ‘altri’ manager. Nel 2019 ha curato i contenuti del Manuale di Sistemi&Impresa Il futuro della fabbrica.

Chiara Lupi


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