Attrarre le persone curando l’impronta sui social network
I social media sono tra gli strumenti essenziali per costruire il marchio di un’azienda e fidelizzare i propri clienti, ma ci si potrebbe chiedere se essi non siano anche un prezioso canale per attrarre talenti e valorizzare le posizioni aperte, specie per i settori che più faticano a trovare profili che corrispondano alle proprie esigenze.
Stando ai dati raccolti dalla piattaforma statunitense Glassdoor, che ospita recensioni anonime di datori di lavoro e dipendenti e che permette allo stesso tempo di candidarsi per le più svariate posizioni lavorative, l’86% delle persone che lavorano nelle Risorse Umane ritiene che da quando i datori di lavoro – la survey si concentrava sugli Usa, ma si tratta di una tendenza internazionale – stanno sperimentando una grave carenza di manodopera, il recruiting è diventato molto più simile al marketing: le aziende mettono in campo tutte le loro forze per attirare l’attenzione dei lavoratori e delle lavoratrici invece che il contrario.
“Le persone in cerca di lavoro studiano le imprese per le quali stanno valutando di fare domanda, sono in cerca di una storia significativa”, spiega a Benefit News Anna Bersudsky, Chief Product Officer della piattaforma di recruting californiana CareerArc, che basa le sue strategie sulla valorizzazione della presenza sui social media delle aziende. Secondo lo studio Future of recruiting che CareerArc ha condotto nel 2021, l’82% delle persone che cerca lavoro valuta il marchio e la reputazione di un’azienda prima ancora di candidarsi. Questo significa che per attrarre profili compatibili uno dei fronti su cui le aziende dovrebbero lavorare è far sì che i valori e gli aspetti che le caratterizzano siano sempre chiari e facilmente comprensibili. Uno dei canali più immediati capace di ospitare questo flusso di contenuti è costituito dai social network.
Meno pressione per le Risorse Umane
Non è raro, per questa ragione, che le imprese si affidino, direttamente o indirettamente, all’Intelligenza Artificiale per la creazione e la pubblicazione di annunci di lavoro ottimizzati provvisti di immagini, video e testo. Così come non è raro che i candidati provenienti dai social abbiano in qualche modo già creato una connessione con l’azienda semplicemente osservandola sul loro feed ogni giorno o poiché sono stati indirizzati a un annuncio di lavoro sulla base dell’affinità del contenuto con altri post ritenuti interessanti dall’utente.
Questo tipo di tecnologia potrebbe inoltre ridurre in parte la pressione che pesa sui responsabili e sui team delle Risorse Umane, che a partire dall’inizio della pandemia hanno sperimentato una significativa crescita del carico di lavoro. A questo proposito Jobvite, società con sede a Indianapolis di software per il recruiting, nel 2020 ha intervistato 800 persone di base negli Stati Uniti del settore HR responsabili delle assunzioni e il 61% ha riferito un aumento dello stress. Anche il rapporto di Pulse of HR, che si occupa di analizzare dati attinenti al settore, relativo invece al 2021, ha messo in luce che su 1.000 professionisti delle Risorse Umane il 70% ha indicato nel 2021 uno degli anni più difficili e stressanti della sua carriera.
Fonte: Benefit News
Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.
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