Attrattività e competenze per lo sviluppo del talento nelle PMI

Le aziende italiane hanno bisogno di competenze che non trovano nel mercato del lavoro. L’Italia, infatti, si trova in coda alla classifica del Talent Attractiveness Indicator, l’indicatore dell’OCSE sulla capacità dei Paesi di attrarre manager stranieri e lavoratori con master o dottorato. E i laureati italiani che scelgono di andare a lavorare all’estero sono aumentati del 40% dal 2007 ad oggi. L’Italia, inoltre, non riesce a compensare la fuga dei propri talenti con l’attrazione di quelli stranieri: ne richiama solo uno per ogni italiano che parte per l’estero, ben al di sotto della media europea di tre a uno. Secondo l’indagine qualitativa Talenti italiani all’estero. Perché tanti partono e pochi ritornano condotta dall’Ufficio Studi di PwC Italia, però, il 74% degli expat sarebbe disposto a rientrare in Italia a fronte di una posizione con uguale o maggiore prestigio e remunerazione.

C’è un generale accordo tra i dirigenti d’impresa sulla necessità di competenze che aiutino le aziende a navigare la trasformazione digitale e generazionale. “Per internazionalizzare l’impresa è fondamentale attrarre stranieri, avere il mondo intero a disposizione come bacino da cui pescare le risorse che ti servono”, spiega Paolo Dellachà, CEO di Industrie De Nora. Ma, mentre grandi marchi internazionali sono avvantaggiati nella capacità di attrarre talenti da tutto il mondo, altre imprese più piccole fanno più fatica a competere sul mercato del lavoro. “Se sei un’azienda leader del tuo settore, è più semplice perché i talenti sognano di venire a lavorare da te fin da quando frequentano le scuole. Ma se non è così, se sei solo un’azienda come tante altre, allora hai bisogno di farti conoscere, di fare employer branding”, prosegue Dellachà.

Il progetto Talents in Motion

È qui che entra in gioco Talents in Motion, il progetto promosso dall’headhunter Patrizia Fontana per posizionare l’Italia come nuovo polo europeo di attrazione per i talenti, italiani e stranieri, che vivono all’estero, presentato l’8 luglio 2019 alla Camera di Commercio di Milano. “La nostra piattaforma può aiutare le piccole imprese che non hanno brand attrattivi e le PMI dando loro la visibilità necessaria”, sottolinea Fontana, Presidente di Talents in Motion. Si tratta di una piattaforma online che connette le aziende italiane ai talenti all’estero, promuovendo le opportunità lavorative che l’Italia offre con una visibilità internazionale. Inoltre, offre ai talenti tutte le informazioni necessarie sul contesto fiscale, legale e amministrativo e articoli ad hoc che valorizzano il panorama aziendale italiano.

L’internazionalizzazione delle PMI

Quello della scarsa visibilità internazionale è un problema che hanno soprattutto le Piccole e medie imprese, che per sopravvivere devono essere competitive. “Spesso le PMI si concentrano molto sul prodotto e dimenticano di mettere in campo le dinamiche aziendali per attrarre le risorse umane di cui hanno bisogno: persone che hanno vissuto all’estero, ma allo stesso tempo conoscono la nostra realtà e cultura, che ci possono aiutare a sviluppare il nostro potenziale anche in altri Paesi. Una volta che entri in contatto con un talent, lo puoi convincere a lavorare per te. Il problema è trovare le persone. E la possibilità di mettersi in una vetrina internazionale focalizzata in quella direzione può senz’altro essere una soluzione”, aggiunge Aldo Sutter, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Sutter.

I Fringe Benefit

La piattaforma Talents in Motion ha lo scopo di mettere in contatto le aziende con i talenti, ma poi tocca all’azienda offrire una buona prospettiva per convincere le persone a tornare in Italia. “Come amministratori delegati possiamo fare la differenza nel creare quel valore che attira i talenti. Ci sono tanti strumenti e investimenti che possiamo fare, ad esempio sul welfare, sulla diversity, sulla meritocrazia. Ma dobbiamo pensare anche al contesto familiare complessivo di chi rientra in Italia: che possibilità offriamo come Paese al resto del nucleo familiare del talent di lavorare, studiare, realizzarsi professionalmente?”, si chiede Marco Pezzana, CEO di Vitec Imaging Solutions.

Sia Talents in Motion che molte aziende hanno sottolineato come le bellezze naturali dell’Italia siano talmente note all’estero che offrire come location di lavoro il Belpaese può essere considerato già di per sé un Fringe Benefit. Ma riconoscono anche che troppa burocrazia, problemi fiscali, scarsità di scuole internazionali per i figli sono fattori che scoraggiano le persone dal trasferirsi in Italia. “E le aziende – chiosa Dellachà – non possono farsi carico di tutto”.

Coltivare i talenti del futuro

Infine, attrarre talenti già formati non basta, serve guardare anche al futuro. “Dobbiamo intraprendere un percorso con le università del territorio per formare le competenze che ci servono. E non dobbiamo pensare solo alle figure laureate: abbiamo carenza anche di competenze artigiane, da colmare attraverso accordi con le scuole e percorsi da fare in azienda per gli studenti più meritevoli. La competizione che viene dall’estero è molto forte, ma a Milano e in Lombardia abbiamo un sistema eccellente e la competizione ci serve per migliorare”, conclude Stefano Domenicali, Presidente e Amministratore delegato di Lamborghini.

Il tema è approfondito nella Storia di copertina del numero di luglio-agosto 2019 di Persone&Conoscenze.
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