Autore: Giorgio Merli

Giorgio Merli è autore di numerosi libri e articoli sul management pubblicati in Europa e negli Usa; è consulente di multinazionali e Governi, oltre che docente in diverse università in Italia e all’estero. È stato Country Leader di PWCC e di IBM Business Consulting Services
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Intesa Sanpaolo-Confindustria, scommessa da 200 mld per rilanciare la Manifattura

L’accordo 2025-28 tra Intesa Sanpaolo e Confindustria prevede la messa a disposizione di 200 miliardi di euro per “promuovere la competitività del sistema produttivo italiano, sia a livello nazionale sia internazionale, e sostenere i processi trasformativi necessari allo sviluppo economico”. Ovviamente ci auguriamo che ciò avvenga (cioè che aumenti la produttività), ma le esperienze passate non...

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L’Italia (non) s’è (ancora) desta

L’inizio dell’anno è il momento dei buoni propositi: dovremmo impegnarci tutti a fare in modo che a fine 2025 potremo dire che “l’Italia s’è desta”. Approfittando della stagnazione economica dei Paesi europei, dovremmo cogliere l’occasione per riprenderli. È dal 2000 che il nostro divario con loro è aumentato continuamente ogni anno; dopo decenni di continua crescita e con un reddito pro capite...

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Il futuro nero dell’economia italiana

È interessante leggere le recenti analisi fornite dal Censis e dalla Cgia di Mestre sull’economia italiana. Nel suo ultimo report, l’istituto di ricerca socio-economica italiano ha scritto: “Negli ultimi 20 anni il reddito lordo pro capite degli italiani è calato del 20% e la ricchezza netta negli ultimi 10 anni è calata del 5,5%”. La Cgia di Mestre ha fatto sapere: “Nel 2024 l’occupazione è cresciuta...

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Tavares, troppa finanza e poca visione  

Per analizzare la questione Carlos Tavares – l’ex CEO di Stellantis che il 1 dicembre 2024 ha dato le dimissioni, con un assegno da 100 milioni di euro, che ha scatenato molte polemiche – è utile partire da lontano. E usare una metafora. La situazione economica dell’industria europea potrebbe essere assimilata a una parte di montagna che sta franando lentamente: all’interno della zona franosa ci...

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Chi dorme non piglia Pil

Nella nostra incapacità strategica di cambiare i paradigmi del nostro sistema produttivo, negli ultimi 30 anni abbiamo sperato (più o meno inconsapevolmente) di tenere in piedi il nostro sistema industriale agganciandoci ad altre economie (specialmente quella tedesca e quella francese). È chiaro (e lo era fin dall’inizio per chi avesse ragionato un po’) che questa è stata una strategia molto miope,...

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Crisi_Pil

L’irresponsabilità che affonda il Pil

Il solo far notare come negli ultimi 30 anni abbiamo perso il 30% di Prodotto interno lordo (Pil) reale rispetto ai Paesi concorrenti dà fastidio a molti e si corre il rischio di essere tacciati di disfattismo. Il far notare poi che sarà molto difficile uscire da tale situazione, comporta l’accusa di pessimismo. Sembra che gli italiani debbano essere trattati come bambini – o peggio – malati ai...

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Cervelli in fuga

Cervelli in fuga… per soldi

Alcuni studi, di recente, ci fanno sapere che nel 2022 ben 100mila italiani sono andati a lavorare all’estero. Uno su tre è laureato e in egual misura sono i diplomati. Quindi, i due terzi di questi lavoratori espatriati sono potenziali produttori di Prodotto interno lordo (Pil) che ci perdiamo, e che sono solo parzialmente rimpiazzabili in termini di contribuzione al Pil da altri lavoratori...

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Crisi_Italia_Servitizzazione

Ahi Serv(izi) Italia, di dolore ostello

I Servizi rappresentano ben il 72% del Prodotto interno lordo italiano, mentre il Manufacturing (la produzione di prodotti fisici) ne rappresenta solo il 21%. Italia e Germania sono i Paesi occidentali con la più alta incidenza del Manufacturing sul Pil e sono gli Stati che, in prospettiva, sono più in crisi di crescita. Il nostro Pil reale è fermo da almeno due decenni. A questo proposito si consideri...

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Pil_Italia_grandi_aziende

Piccola è bella, grande (azienda) è meglio

L’Italia ha cominciato a perdere i trend di sviluppo dei Paesi a noi storicamente vicini già agli inizi degli Anni 90. Tra le cause principali di tale sganciamento si deve sicuramente annoverare la riduzione della presenza di grandi aziende nel nostro territorio. Tale fenomeno ha continuato per tutti i 30 anni passati – continua tuttora – contribuendo alla riduzione del nostro Prodotto interno lordo...

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Bandiera_Italiana

Il flop della Nazionale è lo specchio dei limiti dell’Italia

La figuraccia fatta dall’Italia all’Europeo 2024 in Germania ha prodotto commenti molto sconfortanti: “Nessuna strategia”, “Mancanza di un modulo adeguato ai giocatori disponibili”, “Spalletti non ha il senso della realtà”, “Mancanza di capacità individuali”, “Mancanza di motivazione e grinta”, “inerti”, “squadre di club troppo basate su stranieri senza adeguato sviluppo di nostri vivai di giovani”,...

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Pil_italia

L’Italia perde il Pil, ma non il vizio

Dobbiamo assolutamente prendere atto che senza il contributo del Superbonus (a debito) e di quanto già immesso nel sistema economico dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – quasi tutto a debito – il Prodotto interno lordo reale italiano degli ultimi due anni (e di quello in corso) risulterebbe ancora in calo. Di fatto, in termini reali, sta continuando quel degrado...

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Salari, possiamo aumentarli in modo sostenibile?

L’Italia è al 12esimo posto in Europa per Pil pro capite ed è al 12esimo posto come salario medio mensile. Esiste quindi una forte correlazione tra retribuzione media e Pil pro capite: per esempio la Germania, con il 37% in più di Pil pro capite, ha il 34% in più di salario medio rispetto all’Italia; la Danimarca, con il 93% in più di Pil pro capite, ha l’82% in più di salario medio; la Spagna,...

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