Azioni concrete di sostenibilità con il Brand activism

Da alcuni anni, anche grazie all’Agenda Onu 2030, molte aziende affrontano il tema della sostenibilità. Ma quante realmente implementano misure volte alla salvaguardia del Pianeta o iniziative sociali a supporto della comunità? Come affermano Philip Kotler e Christian Sarkar nel loro libro Brand activism: from purpose to action, è arrivato il momento di passare dalla teoria alla pratica. Se, infatti, le organizzazioni erano fino a poco tempo fa Marketing o Corporate driven, oggi il loro successo e il loro impegno si identificano nell’essere Society (o Values) driven. E questo, secondo gli autori, è l’evoluzione della Corporate social responsibility (CSR) e dell’Environmental, social and governance (ESG) già presenti in molte aziende.

Le persone sono molto attente a questi aspetti, sia come consumatori sia come lavoratori. Dare prova del proprio attivismo attraverso iniziative concrete (e non solo sbandierando slogan) a supporto delle esigenze ambientali, sociali e politiche può rappresentare per le aziende una leva di engagement, ma anche di attraction, poiché i candidati vogliono ritrovare nell’azienda per cui lavorano i propri valori.

E per promuovere l’implementazione di misure sostenibili, ad agosto 2020, 14 Top manager di importanti aziende hanno sottoscritto una call to action per spingere aziende e istituzioni ad anteporre la mission al fatturato, in direzione di una purpose-first economy. Una vera roadmap per ridisegnare le strutture e le policy in direzione di un business più sostenibile. Un appello per accelerare la transizione verso un’economia più inclusiva, resiliente e sostenibile.

Sostenere lavoratori, comunità e ambiente

Famoso è il caso Patagonia, attiva su diversi fronti e con importanti iniziative. Un modello per molte aziende, anche se spesso ineguagliabile. La buona notizia è che non è necessario attivare misure straordinarie, bastano infatti piccole iniziative per fare la propria parte. A questo proposito Beatrice Böhm, Marketing & Communication Manager di Reverse, società di Head hunting nata nel 2017, ha raccontato la loro esperienza di Brand activism.

Reverse ha accolto questo nuovo modo di far impresa con un impegno che si sviluppa su tre fronti: i Reverser, la società e l’ambiente. “Abbiamo a cuore il benessere dei nostri collaboratori”, commenta Böhm. “Per questo offriamo loro flessibilità oraria e Smart working, ambienti di lavoro con sale relax oppure dotate di tapis roulant, e corsi di yoga e pilates”.

E, più in particolare, Reverse ha sposato la causa dell’inclusività e della gender equality, portando l’attenzione alla parità retributiva e di accesso ai ruoli manageriali. In questa direzione va anche il supporto alle mamme: “Se una persona desidera completarsi con la maternità o la paternità, il compito dell’impresa non è quello di ostacolare i progetti di vita. Al contrario è quello di favorirli”. Per ufficializzare questo impegno Reverse, in occasione della festa della mamma 2021, pubblica la Carta della maternità, dove sono raccolte le misure a sostegno della genitorialità offerte da Reverse.

“Sul fronte sociale, invece, ci stiamo impegnando per colmare il gap fra l’università e il mondo del lavoro, sponsorizzando un corso gratuito di Digital marketing, in collaborazione con Accademy Rapido”, prosegue Böhm. Un percorso che affronta i temi necessari per intraprendere una carriera da Digital marketer, una delle professioni più ricercate dalle aziende.

Ultimo – ma non meno importante – è l’impegno verso l’ambiente. Nel 2020, infatti, all’azienda è stato assegnato il marchio Sodalitas call for future, che distingue le azioni d’impresa orientate a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e a realizzare un futuro sostenibile. “Siamo un’azienda paperless e in occasione della Giornata mondiale per l’ambiente abbiamo deciso di fare di più, aggiungendo una prassi per le nuove assunzioni”.

Così, a partire dal 22 aprile 2021, per ogni Reverser che entra in azienda, Reverse adotta un alveare o pianta un albero, in base alle cause che più stanno a cuore al neo assunto. E per il 2021 l’obiettivo dell’azienda è ancora più ambizioso. “La digitalizzazione permette di risparmiare sulla carta, ma ha un notevole impatto sull’ambiente in termini di elettricità”, spiega Böhm. Così nasce la volontà di escogitare una soluzione concreta che compensi lo sforzo che la tecnologia richiede al Pianeta. Un obiettivo sfidante che potrà essere d’esempio per numerose altre realtà.

sostenibilità, inclusione, benessere aziendale, Reverse, Brand activism


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Francesca Albergo

Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione – percorso del teatro e dello spettacolo – Francesca Albergo ha successivamente conseguito un master in Professioni e Prodotti per l’Editoria. Dopo un’esperienza di cinque anni nelle Risorse Umane – durante i quali non ha mai abbandonato lettura e stesura di testi – la passione per le parole, la scrittura e (soprattutto) la grammatica l’ha portata a riprendere la sua strada, imparando a ‘vivere per lavorare’, come le consigliò un professore al liceo. Amante della carta e del ‘profumo dei libri’ si è adattata alla frontiera digital dell’Editoria, sviluppando anche competenze nella gestione di CMS. Attualmente collabora in qualità di editor e redattrice con case editrici e portali web. Nella sua borsa non mancano mai un buon libro, una penna (rigorosamente rossa) e un blocco per gli appunti, perché quando un’idea arriva bisogna esser pronti ad accoglierla.

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