Barbara Colombo prima donna alla guida di Ucimu
Prima donna alla guida di Ucimu-Sistemi per produrre: Barbara Colombo è stata nominata nuova Presidente dell’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, per il biennio 2020-2021.
Amministratore Delegato di Ficep (Gazzada Schianno, in provincia di Varese), azienda di famiglia alla terza generazione, leader nel settore della produzione di macchine utensili per lavorare i profili di acciaio e la lamiera e per lo stampaggio a caldo, Colombo è da tempo impegnata nell’attività associativa.
Nominata, nel 2008, membro del Consiglio Direttivo di Ucimu, dal 2015 al 2020 è stata vice presidente dell’associazione. Nel biennio 2007-2009, è stata membro del Consiglio Generale di Univa, Unione Industriali della provincia di Varese e, nel biennio 2017-2018, del Consiglio Generale di Federmeccanica.
Dal 2019 fa parte della delegazione italiana di Cecimo, l’Associazione delle industrie europee della macchina utensile e, da giugno 2020, ne è il tesoriere. Laureata in Economia Aziendale, con indirizzo in Finanza Aziendale, presso l’Università Luigi Bocconi di Milano, Colombo ha conseguito il Master in Corporate Finance di SDA Bocconi.
Finisce il mandato di Carboniero
Colombo prende il posto di Massimo Carboniero, giunto a fine mandato, che ha contribuito in prima persona alla realizzazione del Piano Nazionale Industria 4.0, poi portato avanti con altri nomi dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni.
“Il processo di trasformazione digitale avviato da ormai un quinquennio non è certo concluso e, anzi, si è in parte arrestato in questi mesi di emergenza sanitaria. È invece importante che la trasformazione in atto continui e raggiunga anche quelle imprese che fino ad ora sono rimaste escluse”, ha affermato Carboniero.
“In questo senso il Recovery Fund varato ora dall’Europa è la migliore e più grande occasione per scegliere la via della crescita e dello sviluppo del nostro Paese. Alle autorità di governo chiediamo di ragionare attentamente sull’utilizzo e l’allocazione delle risorse che spettano al nostro Paese, affinché non solo siano indirizzate – come è richiesto – a provvedimenti per lo sviluppo ma affinché sia fatta una scelta oculata dando precedenza a quelli realmente attivatori della crescita del sistema economico del Paese. È questo il caso dei provvedimenti per l’innovazione e la competitività. Occorre proseguire, ben oltre il 2020, con il Piano Transizione 4.0 che di fatto permette il credito di imposta sui macchinari acquisiti nell’anno in corso”.