Bi-Rex, tecnologia e innovazione alla portata di tutti
Il Competence Center di Bologna ha inaugurato una linea di produzione accessibile a PMI, grandi aziende e ricercatori.
La sintesi sugli scopi della Linea Pilota di Bi-Rex l’ha fatta il Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella: “La sfida del futuro è far sì che la tecnologia e l’innovazione diventino cose familiari, oltre che anche belle”. È avvenuta da poco la presentazione della linea presso uno degli otto Competence Center nazionali istituiti dal Ministero dello Sviluppo Economico nel quadro del piano Industria 4.0. In particolare, quello con sede a Bologna, è specializzato sul tema Big data.
Bi-Rex, infatti, è un Consorzio pubblico-privato nato nel 2018, che raccoglie in partenariato 57 player tra Università, Centri di ricerca e imprese di eccellenza. Lo scopo è quello di assistere le aziende, in particolare le Piccole e medie imprese (PMI), con alcuni importanti servizi che vanno dalla consulenza, alla valutazione della tecnologia, alla progettazione e convalida di soluzioni innovative, alla formazione, fino, appunto, alla Linea Pilota.
In particolare, il 27 ottobre 2020 Bi-Rex, primo tra gli otto centri di competenza italiani, ha presentato questo esempio di fabbrica digitale del futuro, dotata di una linea di produzione all’avanguardia, accessibile a PMI, grandi aziende, ricercatori. Grazie alla Linea Pilota, anche e soprattutto giovani talenti in formazione o piccole imprese, che non avrebbero altre occasioni per farlo, possono conoscere da vicino le tecnologie più innovative dell’Industria 4.0, nelle aree di sviluppo Big data, Additive manufacturing, Robotica, finitura e metrologia.
Sono questi, infatti, i settori di specializzazione di Bi-Rex. La Linea Pilota è già funzionante e operativa. La nuova struttura, una Smart factory capace di integrare tecnologie moderne e tradizionali per supportare la trasformazione digitale e aumentare il valore aggiunto della produzione aziendale, è il nodo centrale di una rete interconnessa di centri di innovazione e laboratori, costituita da diversi partner.
“L’inaugurazione della Linea Pilota rappresenta una tappa cruciale per Bi-Rex: fin dalla creazione del nostro Competence Center ci siamo posti l’obiettivo di supportare i processi di innovazione tecnologica e di digitalizzazione delle PMI”, ha detto il Direttore di Bi-Rex, Stefano Cattorini. “La realizzazione del progetto si configura come uno dei tasselli fondamentali del percorso e ci consente di soddisfare le esigenze di innovazione delle aziende italiane: mettiamo a loro disposizione una vera e propria Smart factory, un sistema produttivo sul quale potranno testare tecnologie, implementare soluzioni e creare prototipi”.
Un laboratorio aperto a scuole, università e aziende
Il ruolo di Bi-Rex è quello di mettere a sistema risorse e competenze tecnologiche, contribuendo alla crescita economica del tessuto produttivo nazionale: le PMI faticano a fare attività di “Test before Invest” (ovvero provare le tecnologie integrate e interconnesse prima di investire), sia per motivi economici sia perché non è scontato, per esse, trovare risorse umane e competenze in grado di farlo. Il vantaggio principale si concretizza, quindi, nella possibilità di provare e, successivamente, di essere aiutate a sviluppare soluzioni ad alto Trl (pronte al mercato).
Bi-Rex, inoltre, è candidato a diventare un futuro European Digital Innovation Hub. È importante che possa divenire un aggregatore per le numerose eccellenze italiane, che faticano a organizzarsi per acquisire peso specifico nel mercato. Oltre a mettere in contatto domanda e offerta di ricerca, i macchinari 4.0 hanno la funzione di far emergere capacità e bisogni di tecnologia presenti in un territorio, ma anche competenze specifiche che possano essere utili alle imprese.
Inoltre, il posizionamento di Bi-Rex non è casuale: l’Emilia-Romagna è la regione che, negli ultimi anni, è diventata una delle capitali europee dei Big data. Qui, infatti, sono presenti il 70% della potenza di calcolo italiana e il super calcolatore HPC, oltre al Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf). Dunque, anche il primato della Linea Pilota contribuisce a questo percorso di sviluppo.
Per l’Emilia-Romagna, insomma, è davvero tempo di pensare al futuro. Un futuro in cui tecnici, docenti universitari, dottorandi, imprenditori e scienziati possano collaborare, in un luogo che sappia inventare, ma anche coordinare l’esistente, per valorizzare al meglio quelle esperienze già acquisite che costituiscono le eccellenze del territorio.
La vera novità è l’accessibilità per tutti: scuole, università, aziende, visitatori. Rendere comprensibili cose di per sé complesse è difficile e importante. Lo è anche, per i tecnici, formarsi sul campo: questo è un privilegio sinora riservato a pochi, ma il mercato ha bisogno di competenze attinenti alle proprie esigenze. Gli imprenditori, non a caso, lamentano spesso che l’assenza di posti di lavoro sempre denunciata nasconda in realtà, in molti casi, una conclamata carenza di professionalità adeguate.
Esperienze come quella della Linea Pilota, dunque, potrebbero costituire una svolta anche in termini di occupazione, dimostrando che la manifattura più tradizionale può coniugarsi con l’innovazione tecnologica, creando lavoro ma, allo stesso tempo, rispettando e migliorando l’ambiente. Per farlo, però, serve “un new deal dei saperi e delle conoscenze”, con lo scopo di non perdere i talenti, ma, al contrario, di attirarne altri, mantenendo i giovani professionisti più promettenti all’interno del sistema produttivo del Paese.
Bolognese, giornalista dal 2012, Chiara Pazzaglia ha sempre fatto della scrittura un mestiere. Laureata in Filosofia con il massimo dei voti all’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna, Baccelliera presso l’Università San Tommaso D’Aquino di Roma, ha all’attivo numerosi master e corsi di specializzazione, tra cui quello in Fundraising conseguito a Forlì e quello in Leadership femminile al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Corrispondente per Bologna del quotidiano Avvenire, ricopre il ruolo di addetta stampa presso le Acli provinciali di Bologna, ente di Terzo Settore in cui riveste anche incarichi associativi. Ha pubblicato due libri per la casa editrice Franco Angeli, sul tema delle migrazioni e della sociologia del lavoro. Collabora con diverse testate nazionali, per cui si occupa specialmente di economia, di welfare, di lavoro e di politica.
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