Cercasi leader empatici
Più che in altri periodi storici, in quello che stiamo vivendo le persone stanno sperimentando diversi tipi di stress, spesso legati all’influenza della pandemia e ai modi in cui le nostre vite e il nostro lavoro sono stati stravolti. Per questa ragione secondo alcuni studi ripresi da Forbes l’empatia è finita in cima alla lista delle competenze che non devono mancare in un leader.
A occuparsene è stato un nuovo studio condotto dalla no profit internazionale Catalyst, che dal 1962 mette in campo azioni per abbattere il gender bias e le diseguaglianze nel mondo del lavoro, su 889 dipendenti. Il report ha rilevato che l’empatia ha alcuni significativi effetti costruttivi in ambiti come l’innovazione, l’engagement, la retention, l’inclusività e la capacità di coniugare vita lavorativa e vita privata. Per citare alcuni dati, quando le persone hanno dichiarato che i loro leader erano empatici era più probabile che raccontassero anche di essere più innovativi: lo ha riferito il 61% del campione, rispetto al solo 13% di chi è gestito da leader considerati meno empatici.
Inoltre, quando le persone hanno affermato che i loro leader erano più empatici, l’86% ha detto di essere in grado di conciliare armoniosamente le esigenze lavorative e la vita privata, una dichiarazione fatta invece dal solo 60% di coloro che percepiscono meno empatia dai loro responsabili. O ancora: il 76% delle persone che hanno riconosciuto empatia da parte dei propri leader ha riferito di sposare la mission dell’azienda rispetto al 32% di coloro che hanno sperimentato meno empatia.
Gestire i dibattiti per arrivare alla miglior soluzione
Sono tuttavia numerose le ricerche sul tema. Per esempio, secondo uno studio pubblicato su Evolutionary Biology, la sezione della no profit eLife dedicata alla ricerca su temi che spaziano dalla paleontologia all’evoluzione dei processi dello sviluppo, quando l’empatia ha trovato un suo spazio nel processo decisionale ha condotto a un aumento della cooperazione e ha persino reso anche le altre persone coinvolte nel progetto più empatiche. L’empatia ha portato più empatia.
Non va dimenticato che l’empatia esprime al meglio i suoi effetti benefici quando si traduce in azione. Nella sua azione permette di comprendere le difficoltà di un dipendente e di offrirsi di aiutare. Significa apprezzare il punto di vista di una persona e impegnarsi in un sano dibattito che porta a una soluzione migliore. Vuol dire considerare le prospettive di un membro del team e formulare una nuova conclusione. Parafrasando le parole della poetessa Maya Angelou, le persone potrebbero non ricordare quello che dici, ma ricorderanno come le hai fatte sentire. E si fidano dei leader, sperimentando un maggiore senso di coinvolgimento e di impegno, quando constatano un allineamento tra ciò che il leader dice e come agisce.
Con la sua capacità di influire su un’ampia gamma di sfere e con il suo potere di detonatore nei periodi più stressanti per la vita delle persone e delle aziende, l’empatia, pur non essendo una nuova abilità, ha assunto oggi un nuovo livello di importanza, cruciale per i leader di oggi e del futuro.
Fonte: Forbes
Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.
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