ChatGpt delle mie brame, chi è il miglior lavoratore del (mondo) reale?
“Come posso usare ChatGpt per lavorare meglio e, magari, meno?”: è questo l’interrogativo che molti si pongono e che ha ispirato il libro Fare la domanda giusta. L’arte di lavorare con ChatGpt e le AI (Apogeo, 2024), scritto da Sergio Sentinelli, Ingegnere informatico e Project Manager, e da Alessandro Placa, Esperto in Digital marketing e Sales che collabora con il Gruppo Guanxi, società di consulenza, per facilitare la digitalizzazione delle Piccole e medie imprese (PMI) italiane. Il libro parte dalla considerazione che le Intelligenze Artificiali Generative (GenAI) possono essere formidabili aiutanti, ma, visto che la loro funzione principale è fornire risposte, è cruciale formulare le domande giuste – in termine tecnico i prompt – per ottenere i migliori risultati.
Per prima cosa serve comprendere i limiti dello strumento, non noti (ancora) a tutti. Gli autori sottolineano che il modello di ChatGpt è stato addestrato fino ad aprile 2023, quindi potrebbe non essere aggiornato sugli eventi più recenti, come i successivi sviluppi tecnologici. Inoltre, funzionando grazie a continui training, le risposte potrebbero riflettere i bias presenti nei dati di addestramento, con il rischio di riproporre pregiudizi o stereotipi. Un altro limite è la mancanza di una comprensione approfondita; per questo, è compito dell’utente fornire un contesto preciso nelle domande.
L’utilizzo di ChatGpt solleva, com’è noto, questioni etiche e implicazioni sociali. Un aspetto centrale è l’impatto sul mercato del lavoro: secondo una ricerca di OpenAI svolta a marzo 2023, l’AI influenzerebbe almeno il 10% delle attività dell’80% della forza lavoro statunitense. “Sono necessarie politiche di formazione e di riqualificazione, e una maggiore enfasi sull’educazione continua”, suggeriscono gli autori. Le leggi e le regolamentazioni devono, come scritto nel libro, evolversi di pari passo con l’AI per affrontare problemi di gestione dei dati, privacy, diritti d’autore e responsabilità legale.
Lo sviluppo atteso dalla GenAI all’Agi
Compresi i limiti della tecnologia, il libro sposta l’attenzione sui principali framework e sulle tecniche da seguire per costruire una corretta successione di domande, al fine di ricevere l’aiuto (cioè le risposte) di cui si ha bisogno. Gli utenti devono, infatti, porre domande progressive, partendo da concetti basilari e spostandosi gradualmente verso tematiche più complesse, fornendo informazioni dettagliate e verificare le conoscenze dello strumento con domande specifiche. “Attraverso questo approccio graduale, ChatGpt può assimilare i concetti ‘uno alla volta’, costruendo una solida comprensione dei fondamenti prima di affrontare richieste più avanzate. Ciò può migliorare la precisione e la coerenza delle risposte del modello e consentire una maggiore flessibilità nell’affrontare compiti più complessi”, è la tesi di Sentinelli e Placa.
Dopo aver illustrato le tecniche per porre le corrette domande, il libro propone sezioni dedicate a vari professionisti – nutrizionisti, avvocati, HR, commercialisti, digital maker, architetti – mostrando come sfruttare ChatGpt nella creazione di documenti di diversa natura: da un curriculum a una mail pubblicitaria, da un sito web alla bozza di un contratto, da una ricetta a un report. Per esempio, nelle Risorse Umane, gli assistenti virtuali possono automatizzare attività come la selezione dei candidati e la gestione delle ferie e delle assenze. Inoltre, gli strumenti di AI sono in grado di fornire analisi dettagliate sulle performance dei dipendenti supportando i manager nell’individuazione dei punti di forza dei collaboratori e le loro aree da migliorare: “L’integrazione con i sistemi di gestione delle Risorse Umane e le piattaforme di formazione online rende questi assistenti degli strumenti indispensabili per ogni dipartimento HR”.
Interrogare la GenAI e farsi aiutare nelle proprie attività non è, però, il punto di arrivo, perché, come suggeriscono gli autori, il livello di sviluppo successivo atteso è l’Intelligenza Artificiale Generale (Agi) in grado di comprendere, approfondire e agire in qualsiasi contesto, in maniera analoga o migliore, rispetto a una persona esperta: “Ci attendono mesi e anni intensi e trasformativi; il nostro augurio è che si possa convergere verso obiettivi condivisi, tesi a migliorare il benessere collettivo, riducendo la sofferenza e i conflitti legati alla scarsità di risorse, attraverso la comprensione e la gestione della complessità che caratterizza tutti i fenomeni naturali, ivi comprese le mille sfaccettature della natura umana”.
Alessia Stucchi è giornalista pubblicista. Laureata in Lettere Moderne in triennale e in Sviluppo Economico e Relazioni Internazionali in magistrale. Nel 2023 ha vinto il Premio America Giovani della Fondazione Italia Usa che le ha permesso di conseguire il master Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy. Nel tempo libero si dedica alle camminate, alla lettura e alle serie tivù in costume.
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