Con l’home working la giornata di lavoro si allunga (ma non in Italia)
In giorni di lockdown e auto-isolamento, lavorare da casa ha il vantaggio di liberare tempo prezioso, una volta impiegato tra traffico e spostamenti. Ha, però, anche l’effetto di trattenere le persone alla scrivania più del previsto.
Secondo l’analisi delle attività sui server del suo network condotta da NordVPN, la giornata lavorativa media è aumentata di tre ore negli Stati Uniti a partire dalla metà di marzo 2020, quando molte compagnie in tutto il mondo hanno iniziato a praticare l’home working a causa della diffusione del coronavirus.
In Francia, Spagna, Regno Unito e Canada si calcola che con l’emergenza sanitaria le persone abbiano lavorato in media due ore in più ogni giorno. Si sta davanti al Pc un’ora in più anche in Olanda, Danimarca, Belgio e Austria. A sorpresa, la durata della giornata lavorativa non sembra cambiata in Italia, proprio nel Paese europeo finora più colpito dal virus.
Più difficile fissare confini tra lavoro e vita privata
Gemma Lloyd, Co-CEO del global jobs network Work180, ha sostenuto che la tendenza a lavorare più a lungo a casa dipenda dal fatto che le persone trovano più difficile adattarsi nel momento iniziale e fissare confini precisi tra lavoro e vita personale. La tipica giornata lavorativa è, infatti, strutturata intorno agli spostamenti per andare e tornare dall’ufficio: secondo Lloyd, senza la fretta di finire il lavoro per prendere in tempo l’ultimo treno o non perdere la corsa della metro, non si avverte più la stessa urgenza.
“Molti cercano anche di dimostrare ai propri capi che stanno ancora lavorando sodo”, ha spiegato Molly Johnson-Jones, Co-Founder della piattaforma di lavoro flessibile Flexa. Il bisogno di dimostrare la propria produttività tende comunque a calare, quando il lavoro da casa diventa la norma.
“Può venire qualcosa di buono dalla necessità di rallentare e adattarsi”, ha detto a CNBC. “Le lezioni imparate potranno aiutare a gestire il proprio work-life balance anche in futuro, se si dovesse capire che lavorare da casa uno o due giorni alla settimana aiuta i propri livelli di stress e di produttività una volta che si è imparato a padroneggiarli”.
Fonte: CNBC
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Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
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