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Conoscere i vantaggi della somministrazione per tutti gli attori coinvolti

La somministrazione è una forma contrattuale in continua evoluzione, e negli ultimi 10 anni la sua crescita in Italia è stata considerevole. Merito anche della sua peculiarità contrattuale e dei benefici che ne derivano. A caratterizzare la somministrazione, infatti, è il coinvolgimento di tre differenti soggetti che interagiscono tra di loro: un’agenzia di somministrazione, iscritta nell’apposito Albo ministeriale delle Agenzie per il lavoro del Ministero del Lavoro e autorizzata ad assumere lavoratori per metterli a disposizione dei datori di lavoro; un soggetto utilizzatore, di natura pubblica o privata, che si avvale dei lavoratori che sono forniti in ‘missione’; il lavoratore in somministrazione, a tutti gli effetti assunto con contratto di lavoro subordinato dall’agenzia e inviato da essa a lavorare presso i soggetti utilizzatori.

In questa tipologia di contratto, le agenzie sono di fatto i datori di lavoro formali, e le aziende sono dispensate dagli aspetti burocratici. “La parte gestionale dei tempi e dei turni della risorsa è in capo all’azienda, mentre la parte amministrativa, contrattuale ed economica è a carico dell’agenzia. Praticamente fungiamo da ‘scudo’ per la burocrazia a favore delle aziende, ma anche da protezione per i lavoratori: l’impresa, per esempio, non può avviare una contestazione disciplinare diretta al lavoratore, ma deve farla all’agenzia, ed è poi quest’ultima a prendere provvedimenti”, spiega Roberto Sarrocco, Direttore dell’Agenzia per il lavoro Fmts.

Per occuparsi delle funzioni burocratiche, Fmts si aggiorna settimanalmente sulle leggi del mondo del lavoro e sulle circolari Inps. L’agenzia si occupa sia delle aziende di servizi sia di quelle di produzione, e per quanto riguarda il recruiting investe budget nei portali online appositi per trovare persone da proporre ai clienti, in aggiunta a un database costantemente aggiornato di oltre 80mila persone in tutta Italia. “Spesso le aziende hanno bisogno di profili specifici, ma al loro interno non esiste un ufficio HR dedicato: a quel punto interveniamo noi”.

La crescita del lavoro in somministrazione

Nel 2009 questo tipo di rapporto non superava 1 milione di contrattualizzazioni, con una quota sul totale della domanda di lavoro pari al 10% – e al 14% di quella a termine. Negli anni, però, è stato sempre più utilizzato, fino a raggiungere il picco nel 2017, quando si sono registrate 2,1 milioni di contrattualizzazioni con le agenzie per il lavoro, corrispondenti al 16,8% del totale della domanda di lavoro e al 22,5% di quella a termine (Fonte: Assolavoro). “Fino a pochi anni fa la somministrazione era considerata come una sistemazione precaria, invece dai dati emerge che riesce a offrire molte possibilità”, commenta Sarrocco.

Quando parla della “sensazione di precarietà”, il manager in particolare fa riferimento al 2018, anno in cui è entrato in vigore il cosiddetto decreto Dignità (87/2018) e l’ammontare di contrattualizzazioni ha subito un forte e repentino calo dovute ai limiti imposti dalla legge (numero massimo di sei proroghe sul singolo contratto; inserimento di causale per i contratti con durata superiore ai 12 mesi e a partire dal primo rinnovo; limite massimo contrattuale di 24 mesi, ecc.). Arrivando al 2020, la pandemia mondiale da Covid-19 ha fatto registrare un ulteriore calo generalizzato nella domanda di lavoro, che ha colpito inevitabilmente anche la somministrazione.

Nonostante il calo nel numero di contrattualizzazioni, proseguita anche nel primo trimestre 2021, le posizioni nette sono rimaste ai livelli pre pandemici. “Dalle ultime rilevazioni di Assolavoro, le persone con contratto di somministrazione hanno quasi il doppio di possibilità di trovare lavoro nei 90 giorni successivi dalla fine del contratto rispetto a chi non è in somministrazione. Inoltre, c’è la possibilità di stipulare un contratto a tempo indeterminato con le agenzie, e questo significa stabilità”, specifica Sarrocco. Al termine del 2020, infatti, circa 350mila lavoratori avevano all’attivo un contratto di somministrazione. Di questi, più del 27% aveva un contratto a tempo indeterminato.

Rispondere alle esigenze personalizzate di ogni azienda

Le aziende spesso ricercano profili specifici, e le Agenzie per il lavoro fungono da filtro anche in questo caso. Un esempio è quello dei profili legati alla Legge 68/99, cioè la normativa per il diritto al lavoro delle persone disabili e delle categorie protette. Questa ha introdotto il concetto di “collocamento mirato”, inteso come l’insieme di strumenti tecnici e interventi di supporto che consentano una reale integrazione lavorativa delle persone con disabilità. Una delle norme prevede che le aziende pubbliche o private, con almeno 15 dipendenti, abbiano alle proprie dipendenze uno o più lavoratori iscritti alle liste di cui alla Legge 68/1999. Ne hanno diritto tutte le persone con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%; o persone invalide del lavoro con grado di invalidità superiore al 33%.

I contratti stipulabili sono di tipo subordinato, come la somministrazione di 12 mesi. “I clienti ci chiedono di trovare risorse in linea con le proprie esigenze e la tipologia di azienda, e preferiscono affidarsi a noi piuttosto che al sistema pubblico, perché offriamo un servizio più personalizzato”, chiarisce Sarrocco. A proposito di servizio pubblico, il Direttore dell’Agenzia per il lavoro Fmts fa notare che in altri Paesi europei le agenzie per il lavoro (private) sono integrate a quelli che in Italia chiamiamo “centri per l’impiego” (pubblici). “In Europa molti Paesi hanno stabilito che alcune attività sono di competenza esclusiva del centro per l’impiego (per esempio il censimento dei disoccupati), mentre altre sono appannaggio delle agenzie”, racconta Sarrocco, auspicando che questa diventi una modalità valida anche in Italia.

In futuro, comunque, secondo il manager si andrà sempre di più verso la somministrazione a tempo indeterminato e verso la maggiore digitalizzazione del processo di inserimento delle persone in somministrazione. “Sono molto utili – anche in ottica di risparmio di tempo – le piattaforme per rendere più semplici la richiesta e la gestione della somministrazione: la soluzione di Fmts MyJob ha, per esempio, una sezione di timesheet con gli orari di lavoro che inserisce il lavoratore in autonomia”.

Roberto Sarrocco, Fmts, Fmts MyJob


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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