Brunetta

Dalle parole ai fatti: così Brunetta forma i dipendenti della Pa

Dopo le promesse, ecco le azioni concrete. È recente la lettera inviata ai dipendenti pubblici, con la quale il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha svelato il programma di formazione per i 3,2 milioni di lavoratori del settore, volto a rilanciare concretamente la Pa. Come ha spiegato lo stesso Ministro, il motore del cambiamento passa per conoscenze e competenze tecniche, organizzative e manageriali del settore pubblico. 

D’altra parte non è un mistero che Brunetta volesse potenziare le competenze della Pa. Nel 2021, non appena è stato possibile, il Ministro ha richiamato in sede i dipendenti della Pa, spiegando la scelta perché nel settore mancano le tecnologie e ancor più le competenze tali per attuare in modo sostenibile il lavoro agile come fatto nel periodo di picco dell’emergenza pandemica. Per quanto la scelta, condivisibile o meno, sia stata da molti vista come un’opposizione alla novità in odor di luddismo, Brunetta esprimeva una preoccupazione fondata, confermata anche da alcune singole Pa: senza strumenti e formazione lo Smart working, inteso come vero e proprio modello organizzativo, è destinato a rimanere una chimera.  

Questo non significa che le lacune per allineare anche la Pa a stravolgimenti del mercato del lavoro – davanti ai quali è difficile voltarsi dall’altra parte – non possano essere colmate, tanto sul fronte del lavoro agile quanto su quello della trasformazione digitale a 360 gradi. Ecco che è in questo scenario che si è inserita la lettera del Ministro ai dipendenti pubblici. 

Un intervento concreto con corsi di alto livello 

Il programma formativo fa capo al Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pa, presentato il 10 gennaio 2022 al Dipartimento della Funzione Pubblica. Si tratta di un investimento quinquennale di 2 miliardi di euro circa che permette al personale della Pa di accedere a un’autovalutazione delle proprie competenze digitali e sulla base dei risultati emersi partecipare a moduli formativi per colmare le proprie lacune. Il progetto, battezzato Syllabus per la formazione digitale, specifica che l’offerta formativa include anche moduli sviluppati insieme con Tim e Microsoft e che particolare attenzione vuole essere riservata, con il coinvolgimento del Ministero della Difesa, alla cybersicurezza. 

I dipendenti pubblici possono inoltre, nell’ambito del programma denominato Pa 110 e lode, iscriversi a condizioni agevolate a corsi di laurea, master e corsi di specializzazione di interesse per le attività della Pa dell’Università La Sapienza di Roma e di altri atenei. Il Fondo gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali dell’Inps si impegna poi a finanziare le quote di partecipazione dei corsi universitari, anche in collaborazione con soggetti pubblici o privati, inclusi i master universitari executive di primo e secondo livello, estremamente qualificanti. 

La direzione sembra dunque essere quella di un impegno concreto per rilanciare la Pa potenziando le competenze con una formazione altamente qualificata che ricalca l’approccio delle imprese private più attente all’aggiornamento continuo in termini di tecnologie e competenze. Il progetto si aggiunge alle decine di migliaia di nuove assunzioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), allo sblocco del turnover e al rinnovo, che Brunetta ha annunciato costellato da miglioramenti di carriera e di retribuzione, dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Se è forse troppo presto per parlare di cambiamento culturale di certo un primo passo per rilanciare il Paese intervenendo su concrete aree di sviluppo è stato fatto. 

Pubblica amministrazione, Pnrr, pa, renato brunetta


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Erica Manniello

Laureata in Filosofia, Erica Manniello è giornalista professionista dal 2016, dopo aver svolto il praticantato giornalistico presso la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli. Ha lavorato come Responsabile Comunicazione e come giornalista freelance collaborando con testate come Internazionale, Redattore Sociale, Rockol, Grazia e Rolling Stone Italia, alternando l’interesse per la musica a quello per il sociale. Le fanno battere il cuore i lunghi viaggi in macchina, i concerti sotto palco, i quartieri dimenticati e la pizza con il gorgonzola.

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