Azienda

Digitali e attente alle persone: identikit delle aziende resilienti

“Fit for the future”, così sono definite le aziende che abbracciano il cambiamento, sono aperte alle nuove tecnologie e si adattano, reagendo in modo sempre competitivo e performante, ai nuovi mercati e alle sfide del futuro. Secondo uno studio di Vodafone Business (la divisione di Vodafone Italia che accompagna le imprese e la Pubblica amministrazione verso la trasformazione digitale attraverso lo sviluppo di soluzioni e piattaforme conformi alle specifiche esigenze di business), in Italia, queste aziende all’avanguardia – soprattutto per la sostenibilità e l’attenzione ai dipendenti – sono poco più di una su cinque, ma nove su 10  hanno un piano di digitalizzazione in atto. Negli altri Paesi del mondo analizzati la situazione non è molto diversa.  

L’azienda ha fatto un’indagine, insieme con la London School of Economics, su 2.500 aziende di diverseL dimensioni distribuite in 11 Paesi del mondo: Portogallo, Spagna, Regno Unito, Sud Africa, Stati Uniti, Cina, India, Germania, Italia, Paesi Bassi e Irlanda. Lo studio si è posto l’obiettivo di individuare le caratteristiche necessarie alle imprese per affrontare le sfide del futuro. Le imprese abili nella gestione delle sfide di business, ma anche in quelle tecnologiche e sociali, sono state definite “fit for the future” e i dati indicano che, tra tutti i Paesi esaminati, appartengono a questa definizione il 21% delle micro imprese (tra i due e i nove dipendenti), il 25% delle aziende con meno di 50 dipendenti, il 24% delle medie imprese (fino a 250 dipendenti) e il 21% di quelle grandi (con più di 250 dipendenti).  

Le aziende “a prova di futuro” hanno dichiarato per la maggioranza (il 94% del totale, per l’esattezza) di non temere rischi, ostacoli e imprevisti, forse anche perché  ̶̶  di queste  ̶  otto su 10 si sono dette soddisfatte di come hanno risposto alle difficoltà scaturite dall’emergenza pandemica. Lo studio rassicura sul tema delle crisi: pare che la stessa capacità di reagire agli ostacoli e agli imprevisti sia occasione di crescita per le imprese; questi dati sembrano dire che un approccio di chiusura e di reticenza rispetto alle innovazioni e ai cambiamenti è controproducente per il benessere delle aziende e, di conseguenza, per la loro produttività e competitività sul mercato.  

Tecnologia, sostenibilità e attenzione al personale favoriscono il progresso  

Dall’indagine risultano essere altri tre gli ingredienti che permettono a queste aziende di essere riconosciute come all’avanguardia: il fatto che accolgano la trasformazione digitale, l’attenzione alla sostenibilità e la cura dei dipendenti. Il 90% delle imprese “fit for the future” manifesta grande fiducia verso le nuove tecnologie e si adatta alla trasformazione digitale grazie a percorsi di formazione. Quattro su 10 tra queste imprese ritengono che la sostenibilità sia “assolutamente necessaria”: infatti la maggioranza delle aziende “fit for the future” si è posta l’obiettivo di aumentare la spesa, nel futuro prossimo, per Environmental, social and corporate governance (ESG) e Corporate Social Responsibility (CSR).

Infine, la cura dei dipendenti è l’ultimo ingrediente, ma anche quello di più difficile gestione. Il 50% del personale aziendale, secondo lo studio, richiede maggiore flessibilità, libertà e autonomia sia dal punto di vista delle ore di lavoro, sia del luogo, ma lavorare sulla trasformazione delle relazioni tra colleghi, sul coinvolgimento emotivo e sulla motivazione dei lavoratori non è cosa facile; come in tutto ciò che riguarda la sfera delle relazioni sociali e della cultura (in questo caso aziendale), i cambiamenti sono più lenti e richiedono grande lavoro. Le realtà aziendali “fit for the future”, però, hanno ben chiaro che anche questo aspetto è una priorità in vista del progresso e mettono in atto diverse misure (corsi di formazione, per esempio) perché avvenga, in tal senso, un miglioramento. 

Sebbene solo il 20% delle aziende nel nostro Paese siano definite “fit for the future”, nove su 10 di queste imprese si sono dichiarate pronte ad affrontare rischi e imprevisti, anche grazie al fatto che, da quando è scoppiata la pandemia, hanno messo in atto piani di digitalizzazione e hanno accolto in modo positivo e costruttivo la trasformazione tecnologica. Questa è letta dalle aziende in questione come un’occasione per avere maggiore sicurezza e un’opportunità per strutturare meglio il lavoro agile. Infine, anche in Italia, l’ingrediente della sostenibilità è caratterizzante tutte le imprese definite “fit for the future”; infatti, il 39% di queste ha incrementato le spese ESG e CSR, in linea con quanto avviene all’estero. Guardando sempre di più al futuro e incrementando l’impegno per il progresso aziendale – e di conseguenza economico – l’Italia potrà certamente confermare di essere “il Paese dell’anno”, come l’ha definita il magazine britannico The Economist alla conclusione del 2021. 

Vodafone Business, London School of Economics, Fit for the future, Aziende resilienti

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