Digitalizzare i processi HR, la chiave per far crescere le persone
La digitalizzazione ha sicuramente rivoluzionato le modalità di gestione delle Risorse Umane in azienda, ma le potenzialità delle nuove tecnologie non sono state ancora del tutto esplorate.
Se negli Anni 90 sul mercato HR si affacciavano le prime job board, mentre gli annunci di lavoro venivano pubblicati su pochi media cartacei, oggi la realtà è ben diversa. Nel corso degli Anni 2000, i player del settore si sono moltiplicati e l’online ha preso progressivamente il sopravvento, anche se si è trattato di un cambiamento lento.
“Oggi vediamo nella generazione di HR Manager più giovani una maggiore percezione della necessità di digitalizzare rapidamente i processi di gestione delle Risorse Umane”, osserva John Martelli, Fondatore e CEO di Altamira, azienda milanese che fornisce una suite di software HR suddivisa in sei moduli (Recruiting, Employees, Learning, Performance, Ferie e Permessi, Presenze). Altamira ha festeggiato i suoi primi 20 anni a novembre 2019 con una crescita delle vendite del 30% e 220 clienti attivi in vari settori, dalle PMI alle multinazionali.
Meno tempo e denaro, più efficienza
La digitalizzazione, dal punto di osservazione di Altamira, porta con sé importanti vantaggi sia in fase di recruiting sia nella gestione delle Risorse Umane in azienda: “Riguardo al recruiting, il digitale permette di evitare sprechi di carta, di risorse economiche e di tempo”, spiega Martelli. “Inoltre rende più efficiente tutto il processo, consentendo al recruiter di liberarsi da attività ripetitive, per concentrarsi di più sulle persone”.
C’è poi un importante vantaggio nell’ambito della retention di talenti e dello sviluppo delle persone in azienda. “Grazie all’utilizzo di processi di valutazione online, dove vengono stabiliti obiettivi precisi e la comunicazione è chiara, tutto il processo risulta più trasparente”. Competenze da migliorare e target da raggiungere possono essere condivisi su piattaforme cloud, che aiutano così a “sviluppare in modo costruttivo le persone all’interno delle aziende”.
In questo modo, secondo il CEO di Altamira, le Risorse Umane “possono contare di più e il momento del feedback non è più sinonimo di giudizi negativi, piuttosto è un’occasione di crescita”. Anche l’ambito amministrativo, spesso percepito come ‘noioso’, può diventare innovativo grazie all’interattività, per esempio nella gestione di ferie e permessi in cloud.
Un ruolo più strategico per il Direttore HR
Le potenzialità della digitalizzazione in ambito HR sono ancora molte. “La penetrazione dell’Intelligenza Artificiale e del Machine learning nei processi di gestione delle Risorse Umane è ancora bassa in Italia”, afferma Martelli.
Spesso questo fatto coincide con le piccole dimensioni delle nostre imprese, molte delle quali familiari e padronali, che pur avendo doti imprenditoriali straordinarie non hanno una cultura del management al passo con i tempi e faticano a realizzare il passaggio da Excel al cloud.
“Ma è proprio l’adozione di nuove tecnologie e di nuovi processi che può far acquisire nuove competenze al Manager delle Risorse Umane, permettendogli di giocare un ruolo più strategico per il business dell’azienda”, conclude il CEO di Altamira, che ricorda: “Le persone sono l’asset fondamentale per la crescita delle imprese”.
Gabriele Perrone, giornalista professionista con oltre 10 anni di esperienza, è redattore della casa editrice ESTE. Nel corso della sua carriera ha lavorato per importanti gruppi editoriali, dove ha maturato competenze sia in ambito redazionale sia nelle pubbliche relazioni. Negli anni si è occupato di economia, politica internazionale, innovazione tecnologica, management e cultura d’impresa su riviste cartacee e giornali online. Ha presentato eventi e ha moderato tavole rotonde con protagonisti manager di aziende di fronte a professionisti di vari settori in location di alto livello.
Tra le sue esperienze lavorative precedenti, ci sono quelle al quotidiano online Lettera43.it e in LC Publishing Group, oltre a numerose collaborazioni con testate italiane e straniere, da Pambianco all’Independent. Laureato in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito un postgraduate diploma alla London School of Journalism.
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