Earth Day, riscoprire il significato della parola ‘ambiente’

Conosciuta nel mondo come Earth Day, la Giornata della Terra si celebra ogni anno il 22 aprile, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera. È l’​evento green che riesce a coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il pianeta. Un’occasione per informare sullo stato di salute della Terra, per dare consigli su come inquinare meno, per insegnare a preservare gli ecosistemi, ma anche un momento per riscoprire il significato della parola ‘ambiente’. È quello che vogliamo provare afare oggi, riproponendo una riflessione di Francesco Varanini, tratta dalla rubrica Le parole del manager.

 

L’ambiente: il luogo dove si vive, ma anche l’insieme delle condizioni che permettono la vita degli esseri viventi. Un vasto campo semantico, per avvicinarci al quale ci è utile guardare ad altre parole di senso contiguo.

In francese troviamo milieu. Si antepone a lieu, ‘luogo’ il prefisso mi-, dal latino medius: ‘medio’, ‘che sta in mezzo tra’. Milieu è quindi la parte della cosa che sta a uguale distanza dai bordi; la parte del luogo che sta a uguale distanza dai confini.

In francese troviamo anche entourage: tour è in origine ‘tornio’: è così già in greco: tornus e in latino: tornus. Come gira il tornio, gira il nostro sguardo: vediamo ciò che è entour, attorno, intorno a noi. I dintorni.

In francese, ancora, troviamo environnement. L’antico francese viron, ‘attorno’, deriva dal verbo virer, che discende a sua volta dal tardo latino virare, alterazione di vibrare, ‘vibrare’, ‘agitare’, ma anche ‘lanciare’. Virer definisce il suo senso sovrapponendo il significato del latino vibrare al significato di altri due verbi latini: librare -da libra, ‘bilancia’-: ‘pesare’, e poi ‘scagliare vibrando’; e gyrare. Quindi environ è ‘nelle vicinanze’, nei ‘dintorni’. Si giunge così a environner, ‘fare il giro di’, ‘mettere attorno a’. E quindi a environnement: i dintorni, il contesto.

Environ passa dal francese all’inglese nel 1500. Ma l’uso di environment resta raro. Solo attorno al 1820 si afferma il senso di ‘conditions in which a person or thing lives’. Dopodiché deve passare più di un secolo prima che environment assuma un significato tecnico preciso nel quadro di una nuova disciplina: l’ecologia. Nel corso del Simposio internazionale Mans’ Role in changing Face of Earth (Princeton, New Jersey, giugno 1955) un relatore afferma che “the situation is clouded by a widespread confidence that this impact of man upon environment can continue indefinitely”.

Come spesso accade, nessuna lingua come il tedesco esprime i concetti in modo chiaro e sintetico. Environment traduce infatti due parole: Umgebung e Umwelt. Il prefisso Um sta per ‘intorno’. Gebung discende dal verbo geben, ‘dare’. Umgebung traduce environment, ma può essere ben reso anche con l’italiano circondario. Latino circumdare: al verbo dare si premette circa. Circa, nel senso di ‘intorno’, deriva da circus, ‘cerchio’. Umwelt ci parla in modo ancora più sintetico e preciso: Welt è ‘mondo’, dunque: ‘il mondo che ho intorno’.

Eccoci così di nuovo ad ambiente. Il verbo latino ambire premette a ire, ‘andare’, amb: in origine ‘da entrambe le parti’, e quindi: ‘intorno’, ‘in cerchio’, ‘in giro’. Da qui ambiguo, ‘che inclina da due parti’ e ambire, l’‘andare attorno’ cercando di convincere o guadagnarsi i favori, come fa il candidato a una carica elettiva. Ambiente è participio presente di ambire: qualcosa che gira attorno. Giunge in italiano innanzitutto come aggettivo: aria ambiente, materia fluida che si muove intorno a noi. O all’interno della quale noi ci muoviamo.

L’articolo originale è stato pubblicato sul numero 275 della rivista Sviluppo&Organizzazione.
Per informazioni sull’acquisto scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)

ambiente, Earth Day, Giornata della Terra


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Francesco Varanini

Francesco Varanini è Direttore e fondatore della rivista Persone&Conoscenze, edita dalla casa editrice ESTE. Ha lavorato per quattro anni in America Latina come antropologo. Quindi per quasi 15 anni presso una grande azienda, dove ha ricoperto posizioni di responsabilità nell’area del Personale, dell’Organizzazione, dell’Information Technology e del Marketing. Successivamente è stato co-fondatore e amministratore delegato del settimanale Internazionale. Da oltre 20 anni è consulente e formatore, si occupa in particolar modo di cambiamento culturale e tecnologico. Ha insegnato per 12 anni presso il corso di laurea in Informatica Umanistica dell’Università di Pisa e ha tenuto cicli di seminari presso l’Università di Udine. Tra i suoi libri, ricordiamo: Romanzi per i manager, Il Principe di Condé (Edizioni ESTE), Macchine per pensare.

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