Equilibrio vita-lavoro, tracciare i confini con la volontarietà
La pandemia e la vita in lockdown di quel periodo hanno creato una nuova sensibilità e una nuova tensione verso il work-life balance. Il desiderio di ritrovare un nuovo equilibrio tra attività lavorative e vita privata apre, ancora una volta, l’eterno dibattito sul confine tra le due dimensioni. Per alcuni sacrosanto e da preservare, per altri meno netto e da valorizzare. La sempre maggiore diffusione dei modelli ibridi, inoltre, cambia le prospettive di questa riflessione, portando i luoghi di lavoro all’interno delle case delle persone.
Anna Da Rin, Head of People and Culture della software house AzzurroDigitale, racconta il suo pensiero sul tema, spiegando come il confine tra la dimensione privata e quella aziendale debba essere stabilito in base alla discrezionalità del singolo, che deve avere la libertà di ‘portare il lavoro a casa’ e, soprattutto, di portare il vero sè stesso in azienda.
Laureato in Comunicazione e Società presso l’Università degli Studi di Milano, Alessandro Gastaldi ha iniziato il suo percorso all’interno della stampa quasi per caso, già durante gli anni in facoltà. Dopo una prima esperienza nel mondo della cronaca locale, è entrato in ESTE dove si occupa di impresa, tecnologia e Risorse Umane, applicando una lettura sociologica ai temi e tentando, invano, di evitare quella politica. Dedica il suo tempo libero allo sport, alla musica e alla montagna.
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