Euro digitale: opportunità strategiche per le imprese
L’euro digitale, una forma di moneta digitale di banca centrale (Central bank digital currency, Cbdc), sarà emesso e gestito dalla Banca centrale europea (Bce). A differenza delle criptovalute come Bitcoin, che operano su reti decentralizzate senza autorità centrali, l’euro digitale sarà completamente centralizzato e garantito dallo Stato, fornendo una stabilità finanziaria simile alla moneta tradizionale, ma con i vantaggi dell’elettronico.
La Bce ha avviato la fase di esplorazione dell’euro digitale nell’ottobre 2020, coinvolgendo esperti di banche centrali nazionali della zona euro e conducendo una consultazione pubblica. Il progetto ha l’obiettivo di fornire un’alternativa sovrana e sicura ai pagamenti digitali privati, che permetterebbe ai cittadini di effettuare pagamenti elettronici sicuri e protetti dallo Stato. La fase di indagine, terminata nell’ottobre 2023, ha prodotto un prototipo di euro digitale e il progetto è entrato nella fase di preparazione, che potrebbe completarsi nel 2028, a seguito di un’approvazione definitiva. Questa moneta digitale consentirebbe pagamenti in tempo reale, riducendo i costi di transazione e migliorando la sicurezza finanziaria, offrendo alle imprese europee un’alternativa efficiente e resiliente per i pagamenti digitali.
I vantaggi concreti dell’euro digitale per le imprese includono la possibilità di eliminare o ridurre i costi associati alle transazioni finanziarie, specialmente per i pagamenti internazionali, che spesso comportano commissioni elevate e tempi di regolamento più lunghi. L’adozione dell’euro digitale potrebbe consentire alle aziende di eseguire pagamenti diretti senza intermediari, riducendo costi e tempi di elaborazione e migliorando l’efficienza nelle operazioni. Per le imprese che operano a livello globale, la moneta digitale eliminerebbe i problemi legati alla conversione di valuta e alle fluttuazioni dei tassi di cambio, agevolando il commercio internazionale. Inoltre, l’euro digitale potrebbe integrarsi con tecnologie come la Blockchain e gli smart contract, permettendo alle aziende di automatizzare funzioni aziendali come la gestione delle Supply chain, riducendo errori e ottimizzando i processi.
Opportunità per la sicurezza e la trasparenza
Le imprese dovrebbero porsi otto domande fondamentali per prepararsi all’euro digitale. I quesiti riguardano vari aspetti: l’adattamento delle infrastrutture aziendali; la preparazione del personale; l’impatto sui modelli di business; le alleanze strategiche necessarie per integrarsi con il nuovo ecosistema digitale. Solo una minoranza di imprese ha già cominciato a valutare queste questioni, principalmente a causa dell’incertezza sull’effettiva realizzazione del progetto e dei tempi necessari. Tuttavia, è bene sapere che tali incertezze non giustificano l’inazione, poiché il rischio di non essere preparati supera di gran lunga i costi di un’adeguata preparazione.
L’introduzione dell’euro digitale rappresenta anche un’opportunità per le aziende di migliorare la sicurezza e la trasparenza delle transazioni finanziarie. La moneta digitale, garantita dalla Bce, utilizzerà protocolli avanzati per la protezione delle transazioni, riducendo i rischi di frodi e attacchi informatici. La maggiore tracciabilità dei pagamenti potrebbe inoltre semplificare la conformità normativa, specialmente per quanto riguarda normative antiriciclaggio e procedure di audit.
Un altro beneficio cruciale è rappresentato dalla resilienza dei pagamenti, poiché l’euro digitale, sostenuto dall’Eurosistema, permetterebbe alle imprese di contare su un sistema di pagamento più stabile rispetto a quelli privati, che possono risultare vulnerabili a interruzioni o fallimenti di provider di pagamento internazionali.
Cambiare l’organizzazione per l’uso della novità
Le imprese dovranno affrontare una serie di cambiamenti interni per adattarsi all’uso dell’euro digitale. Oltre ad aggiornare i sistemi di pagamento e contabilità, sarà necessario integrare nuovi protocolli di sicurezza informatica per proteggere i dati e le transazioni digitali. A livello di governance, le imprese dovrebbero adottare strutture di monitoraggio per garantire che l’introduzione dell’euro digitale proceda in modo sicuro ed efficiente. Inoltre, il consiglio è di creare collaborazioni con consulenti ed esperti di tecnologia finanziaria, per integrare il più rapidamente possibile la nuova moneta nei sistemi aziendali e sperimentarne l’utilizzo attraverso progetti pilota controllati.
Infine, è utile approfondire vari casi d’uso delle Cbdc nei contesti internazionali, come le sperimentazioni del Sand Dollar nelle Bahamas e dello Yuan digitale in Cina. Questi esempi evidenziano come le imprese possono adattarsi ai pagamenti digitali statali e sfruttare nuove opportunità. In Cina, per esempio, piattaforme come JD.com e Didi Chuxing hanno integrato lo Yuan digitale nei propri sistemi di pagamento, migliorando la customer experience e riducendo i costi di transazione. Questi casi offrono modelli pratici per le imprese europee su come affrontare l’introduzione di una Cbdc e sfruttare i vantaggi di un sistema di pagamento digitale e sovrano.
In conclusione, l’euro digitale presenta per le imprese un’opportunità strategica, con vantaggi come la riduzione dei costi, l’efficienza operativa, la sicurezza e la resilienza. Tuttavia, prepararsi per questa transizione richiede un approccio proattivo e una strategia chiara che tenga conto delle implicazioni tecnologiche, finanziarie e normative. L’impegno nell’adattarsi all’euro digitale potrà migliorare la competitività e la capacità delle imprese di rispondere alle sfide di un’economia sempre più digitale.
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Consulente per aziende e istituzioni pubbliche in materia di innovazione finanziaria e digitale; Co-Founder della società RG3 Digital Consulting. Nel suo percorso professionale, prima presso la Cassa per il Mezzogiorno poi in Banca d’Italia, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità prima nel settore informatico e in quello finanziario, fino alla nomina a Direttore Centrale Responsabile del Servizio Regolamento Operazioni e Pagamenti. Ha ricoperto diversi incarichi a livello nazionale e internazionale e ha guidato numerosi progetti di revisione organizzativa presso la Banca d’Italia, l’Istat, la Banca dei regolamenti internazionali e la Banca centrale europea. È autore di numerose pubblicazioni e articoli in materia di informatica, organizzazione e gestione delle competenze. È membro dell’International Institute of Informatics and Systemics e dell’American Economic Association.
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