FabbricaFuturo Torino, il prodotto ben fatto per affrontare la crisi
Alla luce dell’attuale crisi della Manifattura piemontese, appare quasi paradossale ricordare che negli Anni 60 il Piemonte rappresentava il cuore pulsante del sogno economico italiano, attirando molti giovani dal Sud. Oggi, invece, la recessione ha colpito proprio nei settori che un tempo ne furono il motore: l’Automotive e la Moda fanno, infatti, i conti con un calo del 40,4% e del 10,5% rispetto al 2023 (fonte Istat). E la situazione sembra non lasciare intravedere miglioramenti immediati.
L’indagine condotta dal Centro Studi dell’Unione Industriale di Torino – ufficio ricerche dell’associazione volontaria d’imprese di livello territoriale aderente a Confindustria – molte realtà piemontesi segnalano una visibilità limitata sugli ordini, spesso ridotta a periodi compresi tra uno e tre mesi. Lo stesso Marco Gay, Presidente dell’Unione Industriali Torino, si è detto preoccupato del calo della produzione industriale a livello nazionale e in particolare della situazione del Piemonte.
A preoccupare sono anche le esportazioni: nel 2025 la fiducia è già calata rispetto all’ultimo trimestre del 2024. E anche Unioncamere ha confermato lo scenario. Tra gennaio e settembre 2024, il valore delle esportazioni è sceso a 45,6 miliardi di euro (-3,5% rispetto al 2023). Riflettendo sulle difficoltà della produzione, bisogna, però, anche considerare il costo dell’energia, visto che le tariffe italiane sono più elevate rispetto ad altri Paesi europei: a febbraio 2024 il costo era doppio rispetto a quello della Spagna (fonte Confindustria).
Dalla crisi se ne esce con il prodotto ‘ben fatto’
Nella sua analisi, l’Unione Industriali Torino non indugia nel pessimismo, ma invita a guardare alle opportunità del territorio, sottolineando che tre aziende su quattro mantengono i piani di sviluppo e che una su quattro, nel settore metalmeccanico, punta su nuovi impianti produttivi. Inoltre, propone pragmaticamente soluzioni: investimenti in innovazione che rispettino il principio della neutralità tecnologica, oltre che politiche industriali coordinate a livello locale, nazionale e sovranazionale per rilanciare l’Automotive. L’ottimismo caratterizza anche FabbricaFuturo, il progetto multicanale della casa editrice ESTE e della sua rivista Sistemi&Impresa che anche nel 2025 gira l’Italia con un roadshow per analizzare i macro trend del Manifatturiero (Parole di Management è Media Partner dell’iniziativa): in questa edizione l’attenzione è sul prodotto ‘ben fatto’ come soluzione alle crisi che le aziende devono affrontare.
Come riesce, infatti, un’azienda che produce maglieria intima a competere con realtà internazionali che puntano su un numero elevato di prodotti a prezzi stracciati? Solo con l’ossessione per la qualità del prodotto. È il caso (concreto) di Maglificio Po-Oscalito: è una delle cinque realtà che si raccontano nella tappa di Torino di FabbricaFuturo di Torino (7 febbraio 2025). Oltre all’azienda di maglieria, gli altri esempi virtuosi di imprese che ce la stanno facendo sono: Eurotherm (fabbricazione di forni, fornaci e bruciatori), Matia (cardigan, pullover e articolo in maglia), Mazzetti d’Altavilla (alcolici) e Neoperl (rubinetti e valvole).
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Le aziende italiane non possono, infatti, avvantaggiarsi a livello internazionale puntando sul prezzo – i concorrenti asiatici, per esempio, sono più incalzanti su questo fronte – ma su quello della bellezza. Sono gli uffici stile e design che rendono unico il prodotto, differenziandolo dagli altri che spesso sono solo la brutta copia di quelli italiani. È proprio la creatività la vera essenza del Made in Italy, che deve essere riscoperta e valorizzata. All’estetica si devono accoppiare, ovviamente, investimenti nella qualità del materiale, nell’innovazione dei macchinari e nella rinnovata cultura aziendale che può fare leva sul passato dell’impresa stessa. Una sfida ardua, che necessita di essere approfondita.
Per questo, da anni, FabbricaFuturo si propone come la piattaforma editoriale di confronto tra manager e imprenditori del territorio. Dopo Torino, il roadshow di Sistemi&Impresa fa tappa a Treviso (21 marzo), Bologna (12 e 13 giugno), Brescia (3 ottobre) e Bari (7 novembre). A queste città si aggiungono Parma (11 marzo) e Napoli (10 ottobre) per l’approfondimento dedicato al settore alimentare. Un’opportunità irrinunciabile per le aziende che desiderano capire come affrontare la crisi.