Fare carriera (anche) da remoto
Occorre mantenere relazioni, avanzare proposte, fare e chiedere favori. Anche in periodi di Remote working collettivo, per fare carriera è necessario farsi notare. E ciò diventa ancora più difficile quando viene meno la possibilità di rapportarsi faccia a faccia con colleghi e superiori.
Solo il 29% delle donne è convinta che lavorare da casa durante la pandemia abbia avuto un effetto positivo sulla propria carriera, secondo un sondaggio che ha coinvolto più di mille lavoratori negli Stati Uniti nel mese di luglio 2020. Lo studio, condotto da Qualtrics per Boardlist, ha rilevato anche un considerevole gap di genere in materia di promozioni tra i genitori che lavorano da remoto.
Soltanto il 9% delle donne con figli a casa è stata promossa sul posto di lavoro in questa nuova era del lavoro a distanza, contro il 34% degli uomini che ha raccontato di aver ottenuto un avanzamento di carriera nello stesso periodo. Un’altra differenza importante emerge nella percentuale di madri a cui sono stati assegnati incarichi di responsabilità su importanti progetti condotti a distanza: si tratta appena del 10% contro il 28% dei padri.
Per altri aspetti, sembra invece che il Remote working possa in qualche modo ‘livellare’ il campo da gioco su cui si confrontano uomini e donne in azienda. I meeting online limitano, infatti, alcuni comportamenti considerati vantaggi tipicamente maschili, come la possibilità di rimanere fino a tardi in ufficio o l’uso di un linguaggio del corpo particolarmente assertivo durante le riunioni. Per fare carriera, bisogna dimostrare il proprio contributo alle attività aziendali, farsi vedere e soprattutto sentire. Anche virtualmente.
Fonte: Wall Street Journal
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Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
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