Felici di lavorare: in ufficio con il sorriso
Presentarsi al lavoro non basta, bisogna anche… sorridere. Negli uffici di Pechino riservati all’Information Technology, la multinazionale giapponese Canon ha introdotto un sistema di smiling face recognition che utilizza una scansione del viso al posto dei tradizionali badge per consentire l’accesso in ufficio o la prenotazione di una conference room ai suoi dipendenti. L’autorizzazione è concessa solo a condizione che il dipendente sorrida alla telecamera.
La nuova tecnologia è stata introdotta nell’ambito del sistema di gestione del luogo di lavoro potenziato dall’Intelligenza Artificiale, avviato nel 2020. Secondo la filiale cinese di Canon, attivare lo smile detection incoraggerebbe i dipendenti a creare un’atmosfera positiva sul posto di lavoro. “Le persone sono spesso troppo timide per sorridere in ufficio, ma una volta che si abituano a farlo, continuano anche senza il sistema”, ha detto a Nikkei un portavoce di Canon China.
La tecnologia che individua volti sorridenti è la pietra angolare del sistema Jiachuang Space di Canon. Il sorriso è richiesto, oltre che per l’ingresso, anche per che misurare la temperatura dei lavoratori e autorizzare la stampa di documenti. La funzione di smile detection può essere disattivata, ma Canon incoraggia il suo utilizzo per “far rilassare le persone, in modo da creare un’atmosfera lavorativa più felice e migliorare l’efficienza”.
Non sembrano, però, pensarla così i dipendenti. La richiesta di un volto sorridente è considerata inopportuna e intrusiva. “Le aziende adesso non solo manipolano il nostro tempo, ma anche le nostre emozioni”, ha scritto uno di loro su Weibo. Per alcuni, la tecnologia che monitora il sorriso è solo l’ultima manifestazione di un trend di gestione del personale che sta prendendo sempre più piede, soprattutto tra le aziende tech, e che nasconderebbe – a detta dei suoi oppositori – una volontà di controllo dell’operato dei dipendenti.
Fonte: Business Insider
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Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
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