Ferie, beati i magistrati…
La polemica sulle ferie è recente e risale al ‘ponte’ del 25 aprile 2023, quando il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha richiamato i troppi dirigenti del Ministero perché in ferie. “Fermo restando che le ferie sono un diritto intangibile, vi faccio osservare che la peculiarità del nostro Ministero, le cui attività trovano particolare riscontro proprio in occasione di queste festività, suggerirebbe una puntuale presenza proprio in questi giorni. Per capirci, è come se le forze dell’ordine andassero in ferie quando la città si svuota per le vacanze estive”, ha scritto Sangiuliano ai suoi collaboratori prima di formalizzare l’invito a un pranzo di lavoro il giorno di Ferragosto. Il messaggio ha poi avuto ampio spazio sui media.
Al di là della vicenda del Ministero della Cultura, è lecito chiederci se in Italia soffriamo di ‘ferieite’ acuta, ovvero la tendenza ad ‘approfittare’ di qualsiasi occasione possibile per non presentarsi a lavoro. E ancora: non è che in fondo sia tutto collegato al fatto che si sta perdendo la voglia di lavorare? Della questione Parole di Management se n’è occupato nella puntata di venerdì 28 aprile 2023 di PdM Talk, dal titolo: Da Primo Levi alla Gen Z: che fine ha fatto la voglia di lavorare?
Stando allo studio del portale ecommerce Shopalike (che incrocia i dati di Eurostat riferiti al 2018 e quelli dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico del 2016), l’Italia è al 17esimo posto tra i Paesi della Comunità europea per giorni lavorativi annuali (il parametro è una giornata di otto ore): lavoriamo 234 giorni di lavoro, contro i 256 della Grecia, i 253 dell’Islanda e i 250 della Svizzera. In fondo alla classifica, invece, troviamo Francia e Finlandia (227 giorni), Norvegia (222) e Danimarca (216).
Non tenendo conto delle festività che cadono sempre in giorni festivi, il nostro Paese prevede nel corso dell’anno 11 feste nazionali, che si aggiungono alle quattro settimane (20 giorni) di pausa a cui si ha diritto per legge. I 234 giorni di lavoro, però, sono una media tra i vari contratti che si applicano in Italia: vuol dire che c’è chi gode di più ferie e chi ne ha diritto a meno. Quali sono, quindi, le categorie di lavoratori che godono di più ferie retribuite? Sul podio ci sono i magistrati, il cui contratto nazionale di categoria prevede un periodo di ferie di 45 giorni all’anno. Il contratto dei radiologi, invece, arriva a 35 giorni (c’è da sottolineare che si tratta di una categoria che deve essere tutelata dal rischio radiologico connesso all’attività). I docenti a tempo indeterminato, invece, hanno diritto a 36 giorni complessivi, da distribuire esclusivamente a luglio e agosto (32 previsti dal Ccnl, che si sommano a quattro giornate di riposo).
Classe 1996, Martina Midolo è giornalista pubblicista e si occupa di social media. Scrive di cronaca locale e, con ESTE, ha potuto approfondire il mondo della cultura d’impresa: nel raccontare di business, welfare e tecnologie punta a far emergere l’aspetto umano e culturale del lavoro.
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