Garantire la business continuity, una sfida per la gestione dei dati
Per i grandi colossi informatici e in generale per tutte le aziende il cui core business è rappresentato dall’utilizzo dei dati, il cosiddetto downtime (cioè la perdita di carico) è uno spauracchio da evitare il più possibile. Al trend crescente dell’uso di dati corrisponde l’aumento del rischio di problemi legati al malfunzionamento delle infrastrutture critiche, che comporta alti costi di gestione per le aziende.
Risulta quindi fondamentale saper prevedere gli eventuali episodi di downtime, agendo velocemente e in modo proattivo. Va in questa direzione la strategia di Vertiv, fornitore globale di soluzioni che assicurano la business continuity alle infrastrutture critiche, che ha avviato le attività per l’espansione dell’innovativo Customer Experience Center AC Power di Castel Guelfo (Bologna).
Il centro, inaugurato nel 2013 e visitato dalla redazione di Sistemi&Impresa, offre a tutti i clienti la possibilità di assistere a dimostrazioni di preinstallazione che illustrano le prestazioni tecniche, l’interoperabilità e il rendimento dell’infrastruttura a protezione dei dati critici.
“Ogni anno sono circa 800 le aziende, provenienti da oltre 50 Paesi, che visitano il Customer Experience Center AC Power per testare con mano le apparecchiature e organizzare apposite dimostrazioni per verificare le prestazioni e l’affidabilità delle macchine”, spiega Andrea Ferro, Direttore della divisione AC Power per Europa, Medio Oriente e Africa di Vertiv.
“La missione della linea di business AC Power è quella di progettare, costruire e mantenere gruppi di continuità per le applicazioni vitali quotidiane, in particolare nei settori Data Center, Telecomunicazioni e Commercial&Industrial”. Ciò è possibile attraverso la fornitura di una soluzione completa (UPS, condizionamento, armadiatura, installazione, assistenza, manutenzione) per tutta l’infrastruttura necessaria ai clienti, tra i quali c’è il 70% delle aziende Fortune 500.
Sono oltre 400 i sistemi UPS testati nel corso di 150 sessioni di collaudo ogni anno. I test possono includere sia UPS singoli sia sistemi completi di alimentazione, con la possibilità di collegare i sistemi di supporto dei quadri di commutazione del cliente, garantendo così un’installazione rapida e corretta e la messa in funzione di sistemi di alimentazione di grandi dimensioni.
Dei quattro customer experience center di Vertiv in Europa, due sono in Italia. Nel nostro Paese è presente anche la divisione Ricerca&Sviluppo dell’azienda. Non solo: la sede di Castel Guelfo ospita l’Academy per la formazione specializzata e lo sviluppo di competenze del personale di Vertiv.
Il computing ibrido tra i trend 2020 dei data center
Guardando al futuro del settore, gli esperti di Vertiv hanno individuato la proliferazione del modello di computing ibrido tra i trend dei data center del 2020. Secondo l’azienda, le organizzazioni dovrebbero rallentare sempre più il dibattito “azienda o cloud” che ha dominato le conversazioni dei senior manager negli ultimi anni, a favore delle architetture ibride che incorporano modelli di cloud pubblico e privato e asset edge collegati a una rete riconfigurata.
Le architetture ibride consentiranno alle organizzazioni di mantenere il controllo dei dati sensibili, soddisfacendo al contempo il vertiginoso aumento delle richieste per avere maggiore capacità e funzionalità di computing più vicine al consumatore.
Man mano che la connettività e la disponibilità diventano concetti congiunti nel nuovo ecosistema di dati, verrà premiata la comunicazione fluida da core a cloud per arrivare all’edge della rete. In questo contesto, Vertiv prevede che la velocità di implementazione diventerà un differenziatore sempre più critico.
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