Gender gap, la ricetta svedese è la delega delle faccende domestiche
Anche nei Paesi più egualitari al mondo le donne svolgono ancora la maggior parte dei lavori domestici non pagati. In Svezia, la nazione europea che guida la classifica del Gender Equality Index con quasi l’80% di donne occupate, cura ancora le faccende domestiche o cucina per almeno un’ora al giorno il 74% delle donne contro il 56% degli uomini. La media europea è del 79% contro il 34%.
Conciliare lavoro e gestione della casa in Svezia è possibile grazie a una politica fiscale che incoraggia il ricorso a colf e servizi esterni. Lo Stato paga la metà dei conti di lavanderia, stireria e pulizia della casa nel limite di 50mila corone svedesi l’anno, pari a circa 5.170 dollari.
I fornitori dei servizi domestici applicano la riduzione al momento di emettere la fattura, rimuovendo ogni carico amministrativo sui clienti. La misura è in vigore dal 2007 e i frutti sono oggi ben visibili.
Il mese scorso, infatti, l’Ufficio Nazionale di Revisione Contabile svedese ha reso noti alcuni dati per la prima volta dall’introduzione della normativa. La review ha rivelato che, all’interno delle famiglie che usufruiscono del sussidio, uomini e donne hanno registrato un aumento delle ore di reddito da lavoro, portando a casa una media di 19mila corone svedesi (circa 2mila dollari) in più ogni anno rispetto alle famiglie con background simili che non vi hanno fatto ricorso.
A supportare la tesi che alleggerire il carico domestico riduce il gender gap sul lavoro contribuiscono anche i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Stoccolma. Secondo i ricercatori, le donne sposate che lavorano a tempo pieno e che si affidano a servizi domestici a pagamento dedicano in media il 60% delle ore risparmiate al proprio lavoro. Quello sì ben retribuito.
Fonte: BBC
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Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom – Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE.
Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.
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